“Sul biodigestore di Chianche l’Ato è tornato al punto di partenza, ma non spetta alla Regione la localizzazione degli impianti” – IL CIRIACO

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«Sul biodigestore di Chianche l’Ato rifiuti ha fatto come nel gioco dell’oca, è tornato alla casella di partenza. Ma non tocca alla Regione individuare i siti idonei agli impianti». Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della giunta regionale e assessore all’ambiente, ospite del Pd insieme al Ministro Paola De Micheli (leggi qui), fa il punto sulla legge regionale dei rifiuti e sul braccio di ferro in atto in Irpinia sul biodigestore di Chianche. «La legge regionale approvata ha colmato un vuoto grave in Campania, eravamo la regione dei commissari e dell’esercito. Con la nuova legge abbiamo costituito sette enti di governo, uno per ciascuna delle quattro province minori e tre per la Città Metropolitana di Napoli. In 540 consigli comunali abbiamo approvato lo stesso statuto, una grande prova di identità regionale. Non ho mai risparmiato critiche alle lentezze degli Ato, ma non possiamo tornare al passato. Gli enti di governo – chiarisce Bonavitacola- devono fare il loro mestiere, gli impianti stanno andando avanti. Sul biodigestore di Chianche l’ente d’ambito ha avviato una valutazione poi, come nel gioco dell’oca, è tornato alla casella di partenza. Lo registro, ma non è compito della Regione individuare i siti. Sicuramente auspichiamo un cambio di passo per approvare in via definitiva i piani d’ambito che sono il presupposto per individuare il soggetto unico gestore. Altrimenti non escludiamo anche di esercitare, se necessario, i poteri sostitutivi».

Poi un passaggio sulle divisioni interne al Pd irpino. «E’ retto da un commissario, Aldo Cennamo, che merita rispetto, fiducia e apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo. Dopo le elezioni, dovranno essere ripristinati gli organismi dirigenti del partito, ma non mi pare che il commissariamento abbia influito negativamente sull’organizzazione delle liste. Sono stati messi in campo candidati assolutamente rispettabili» dice Bonavitacola che poi, interrogato sulle mancate dimissioni dall’Alto Calore del presidente e candidato dem Michelangelo Ciarcia, liquida la questione come «una valutazione che spetta a lui, non entro nel merito di vicende personali». Da ideatore della mega coalizione di centro sinistra, Bonavitacola non rinnega la scelta criticata anche dall’interno della stessa squadra: «ogni posizione è rispettabile. Ma un partito non è un monolite, a volte c’è più casino in una sola forza che in un insieme di liste. Veniamo poi da una fase di crisi dei partiti storici, che comporta una capacità di aggregazione e di protagonismo della società civile. Si può suonare in tre e stonare, si può essere una grande orchestra e fare una bella musica. Dipende dall’orchestra e, soprattutto, dal direttore». E sull’inchiesta che vede De Luca accusato di abuso d’ufficio (leggi qui), il suo vice commenta: «altro che riflessi sulla campagna elettorale. Lo scoop su un’indagine che risale ad anni fa, può avere ripercussioni solo sul buon senso. Qualcuno si è meravigliato del fatto che questa storia sia stata rispolverata proprio adesso, ma non io. Qualunque organo istituzionale ha diritto a strutture di staff fiduciarie, ed è insindacabile la valutazione personale. Evidentemente De Luca ha ritenuto di avvalersi del supporto di persone che aveva al suo fianco già quando era sindaco di Salerno. Stiamo parlando del nulla».



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