Di Sapio lascia “Ora” e passa con Italia Viva: “E’ il momento di scelte politiche chiare” – IL CIRIACO

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L’Aula torna a riunirsi per discutere del bilancio di previsione, ma prima Carmine Di Sapio annuncerà il suo addio al gruppo “Ora”, la lista ispirata da Livio Petitto alle scorse elezioni. Per lui si prefigura il passaggio nel gruppo misto, mentre la sua avventura politica, fuori dall’Aula, proseguirà in Italia Viva. «E’ il momento di fare scelte politiche ben chiare», spiega Di Sapio. «Il mio rapporto con l’amministrazione non cambierà, resto in maggioranza». E sulla tempistica della decisione ammette: «Era stata presa da tempo, ma ho atteso la chiusura delle candidature per non danneggiare le legittime ambizioni di qualcuno».

Di Sapio perché ha sentito l’esigenza di abbandonare il gruppo con cui si era candidato alle scorse elezioni?
Questa decisione viene da lontano e l’ho presa insieme a tanti compagni di viaggio della provincia. In questo momento, anche in città, abbiamo il dovere di essere parte di un percorso che vada ad orientarsi su scelte politiche ben chiare e riferimenti istituzionali precisi, che sono anche fondamentali per avere un dialogo con la Regione. Inoltre, grazie all’esperienza di questa campagna elettorale, si stanno avvicinando tanti giovani con la semplice voglia di fare politica. Di conseguenza diventa necessario avere un contenitore in cui queste energie, queste risorse, possano esprimersi liberamente, senza veti, per costruire un dialogo serio che possa fare il bene della città.

La sua decisione, però, arriva in piena campagna elettorale e potrebbe essere letta come una mossa politica per danneggiare Livio Petitto, ispiratore della lista “Ora”. E’ così o la sua scelta viene da lontano?
Questa scelta era nell’aria già da tempo ed era anche abbastanza nota, ma a volte non si apprezza la correttezza anzi, spesso, essere signori in politica paga ben poco.  A questo punto diventa doveroso fare chiarezza e ricostruire questo percorso.

Prego.
Durante questa consiliatura sono stati numerosi i miei passi indietro a favore di quello che è ormai il mio ex gruppo, sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Ho ritenuto opportuno attendere, prima di annunciare la mia uscita, perché, in una determinata fase, qualcuno che rappresenta questa amministrazione, giustamente si stava giocando le proprie carte per una candidatura tra le fila del Pd. Di conseguenza ho preferito evitare l’impatto forte che avrebbe potuto causare la mia fuoriuscita.

In pratica lei ha atteso che si concludesse la partita delle candidature nel Pd per evitare di interferire in qualche modo con quella vicenda?
Si è proprio così, avrei potuto ufficializzare prima la mia uscita dal gruppo “Ora”, ma non mi sembrava corretto nei riguardi di chi, in quella particolare fase, era alle prese con la vicenda della candidatura, su cui preferisco non entrare. Quindi ho semplicemente posticipato l’annuncio di una decisione già presa e nota. L’ho fatto per correttezza politica. Spero che un giorno mi venga riconosciuta questa mia correttezza.

Lei ha una lunga militanza nel Partito Democratico, perché ha deciso di passare con Italia Viva?
Sono stato per molti anni nella giovanile del Pd e per me è stata una palestra importante. Era un grande partito, ma oggi non mi ci ritrovo più perché sta andando dietro all’antipolitica, insegue i populismi. Basti vedere il referendum dove il Pd si è schierato a favore del “si”, dove aver sempre contestato il taglio, mentre la mia posizione resta ferma sul “no”. Il Pd è cambiato, non ha più quella vocazione maggioritaria che aveva, è diventato un qualcosa di diverso. Tante persone fanno fatica a rimanere in quel partito e devo dire che molte si stanno avvicinando a Italia Viva. Per me è naturale muovermi nell’ambito del centrosinistra, porterò le mie esperienze all’interno di questo contenitore facendo leva sempre e solo sul coraggio delle idee, come ho sempre fatto.

Cambierà qualcosa nel rapporto tra lei e l’amministrazione?
Non cambierà nulla. Noi siamo sempre stati responsabili, anche in commissione “Lavori Pubblici” il sindaco ha avuto modo di apprezzare la nostra correttezza sul piano istituzionale. Insomma non abbiamo mai posto veti o ricatti all’amministrazione perché non è nel nostro stile. Vogliamo solo amministrare per il bene della città. Il sostegno non è in discussione. Certo è che, dopo le elezioni regionali, immagino sarà necessario fare un “tagliando” all’amministrazione comunale, ma sempre nell’interesse della città.

Passando nel gruppo misto avrà anche maggiore agibilità politica, quali saranno i temi principali su cui pungolerà l’amministrazione?
Le posso assicurare che con il sindaco Festa abbiamo un ottimo rapporto, soprattutto leale. Lui sa che io provengo da un quartiere popolare e l’attenzione verso i quartieri dovrà essere molto più efficace di quanto è stato finora. È pur vero che abbiamo ereditato una situazione disastrosa e il sindaco ha il merito di averci portato fuori da questa palude approvando il predissesto. Oggi abbiamo la possibilità di investire e va fatto in maniera oculata, su vari fronti. Sicuramente bisogna concludere le famose opere incompiute, ma un minuto dopo bisognerà dare attenzione agli asili nido e a chi in questo fase vive momenti di difficoltà, acuiti anche dall’emergenza Covid. Dobbiamo stare sempre dalla parte dei più deboli, aiutandoli non con l’assistenzialismo come fanno i 5 Stelle, ma creando le condizioni affinchè questa città possa ritornare ai fasti di un tempo, anche sul piano del lavoro che per noi è uno dei punti principali di questa avventura.

Immagino che insisterà ancora con più forza sull’apertura del Centro per l’Autismo, un tema a lei caro.
Quella struttura è una ferita ancora aperta. Troppe volte è finita in mezzo alle bagarre politiche. In commissione, alla presenza dell’Aipa, sottolineai che questa è una battaglia da fare senza casacche politiche, riscontrando un grande sostegno sia da maggioranza che minoranza. Oggi dobbiamo essere in grado di dare il giusto valore al Centro per l’Autismo, ma lo dobbiamo fare con regole ben chiare. Se quella struttura è stata pensata per uno scopo, va perseguito quello. Può convivere anche con il centro di Sant’Angelo dei Lombardi. Inoltre c’è anche un altro tema legato al Centro per l’Autismo che riguarda i finanziamenti europei e la riqualificazione dei prefabbricati di Valle. Dobbiamo necessariamente avviare queste opere perché la nostra città è stata umiliata per troppi anni, lo dobbiamo ai tanti avellinesi che ci hanno dato fiducia, ma non solo a loro, a tutta la comunità. Insomma, l’amministrazione deve imprimere un’accelerazione sul rilancio della zona ovest della città.

Lei oggi passerà al gruppo misto, ma, sinceramente, dopo le elezioni proverà a dar vita al gruppo di Italia Viva? Servirebbero altri due consiglieri comunali per riuscirci…
Noi non abbiamo l’ansia di creare subito il gruppo di Italia Viva. Il nostro obiettivo è di dar vita innanzitutto a un nuovo modo di fare politica anche in Consiglio Comunale. Chiaramente sarei ipocrita se le dicessi che non voglio creare il gruppo, l’ambizione sicuramente c’è, ma, le ripeto, ad oggi non sentiamo questa necessità, poi negli anni successivi vedremo. Ci dobbiamo arrivare nei giusti modi e tempi. Facciamo prima sbollire questa bagarre elettorale, poi vedremo in futuro, ma senza alcuna ansia. Ad oggi, oltre al nostro impegno nella Casa Comunale, siamo concentrati sulla rielezione di Enzo Alaia in Consiglio regionale.

 



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