“Il Governo al fianco dell’Irpinia. Non può essere più una provincia di serie B” – IL CIRIACO

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Avellino – «De Luca è la persona adatta a tirar fuori la Campania dalla crisi». Ma anche «il Governo è vicino all’Irpinia, dobbiamo creare condizioni di sviluppo in questa terra che ha enormi potenzialità». Ettore Rosato, presidente di Italia Viva e vice Presidente alla Camera, arriva ad Avellino per lanciare la volata ai suoi candidati e per ribadire che «saremo la vera sorpresa di questa campagna elettorale». Senza dimenticare, però, che si vota anche per il referendum: «Più che una riforma costituzionale, sembra uno spot elettorale». Le elezioni regionali sono entrate ormai nel vivo e la settimana prossima ci sarà il rush finale, ma Rosato si sofferma anche su quanto accaduto alla vigilia delle elezioni. «Con gli amici di Ciriaco De Mita ci siamo confrontati, ma poi abbiamo preso strade diverse. Petitto? Si, ci ha contattati anche lui. Evidentemente siamo simpatici».

A fare gli onori di casa ci hanno pensato il capolista e consigliere regionale uscente, Enzo Alaia, e il coordinatore provinciale di Italia Viva, Beniamino Palmieri. «Non faccio nessun appello al voto utile, ma un appello al voto per costruire qualcosa di importante per l’Irpinia» spiega Alaia prima di rivolgersi a Rosato: «In questa provincia siamo ambiziosi, abbiamo determinazione, capacità e passione. Questa provincia dovrà avere un ruolo importante sia sul piano regionale che nazionale». Per Beniamino Palmieri «è un onore avere qui Ettore Rosato».

Il Presidente di Italia Viva sottolinea come il sostegno a De Luca sia «la cosa ideale. Tutta l’Italia sta attraversando una crisi fortissima e per venirne fuori servono persone in grado di affrontarla. De Luca è l’ideale per risollevare la Campania». Il sostegno al Governatore è quindi fuori discussione, ma quello di Italia Viva è anche «il sostegno di un partito – sottolinea Rosato. Siamo in una coalizione con un turbinio di forze civiche che dopo le elezioni si scioglieranno come neve al sole. Noi, invece, siamo un partito che avrà riferimenti in provincia, in regione e a livello nazionale. Possiamo diventare punto di riferimento per il territorio grazie ai nostri candidati, a cominciare dalle competenze di Enzo Alaia». Rosato parla anche delle impressioni che ha avuto visitando l’Irpinia, soprattutto zone come Montoro e Solofra. «Questa provincia ha delle potenzialità incredibili, ma ancora poco sfruttate. Inoltre si trova in una posizione importante perché in pochi minuti si raggiungono i porti di Salerno o Napoli. Dobbiamo lavorare sulle potenzialità che ha questo territorio per creare occupazione. Noi siamo pronti a dare una mano in maniera di sostanza, forte, con un rapporto con il Governo nazionale affinché sia accanto alla Regione a all’Irpinia. Una provincia che non può essere di serie B in nessun campo, anzi ha bisogno di trovare spazi e investimenti. Noi siamo qui a rappresentare la giusta dimensione di un partito nazionale che è radicato profondamente anche ad Avellino». E il rilancio dell’Irpinia passerà per quei tanti fondi europei che arriveranno in Italia, ma bisognerà saperli spendere «creando sviluppo e lavoro, non misure assistenziali – sottolinea Rosato. Dobbiamo far ripartire la nostra economia. E in Irpinia ci sono fattori importanti per riuscirci. Dobbiamo mettere insieme le nostre capacità e metterci a disposizione del tessuto imprenditoriale. Costruiamo le occasioni per creare occupazione. Dobbiamo trovare tutte modalità, anche a livello nazionale, per creare sviluppo in questa provincia». Per riuscirci bisognerà puntare sul capitale umano, ma anche «sulle infrastrutture. Non ci può essere più, oggi, un’area abitata e non servita da Internet. E’ impensabile che in questa provincia ci siano ancora aziende a cui venga negato il gas. Senza infrastrutture le aziende se ne vanno – sottolinea Rosato. C’è anche il problema dell’accesso al credito che al Sud è ancora più sentito e non dipende dalle aziende, ma dalla strutturazione del sistema bancario su cui bisogna intervenire. Senza credito non si fa impresa».

Italia Viva è un partito molto giovane e si presenta per la prima volta davanti all’elettorato, nonostante ciò, alla vigilia delle candidature molti esponenti politici, autorevoli o meno, hanno guardato con interesse alla lista che stava nascendo in Irpinia. «Non c’è nulla da nascondere – ammette Rosato. Gli amici di Ciriaco De Mita ci hanno cercato per vedere se si poteva costruire un percorso comune. Quando c’è la richiesta a mettere insieme risorse e intelligenze, lavoro sempre in questa direzione, ma con la precisazione che noi siamo un partito che non vuole perdere di un millimetro la propria identità. Ho grande rispetto per chi ha fatto la storia politica di questo Paese, ma Italia Viva si occupa del futuro del nostro Paese». Mentre sul tentativo al fotofinish di Livio Petitto nel trovare un posto nella lista di Italia Viva spiega: «Hanno provato un percorso a tempo scaduto, quando i giocatori erano già tutti negli spogliatoi. Qualcuno aveva già stampato anche i volantini. Ma non eravamo alla ricerca di candidati che tra l’altro in Irpinia ne avevamo molti, avremmo potuto presentato una lista come quella di Napoli. Sono soddisfatto della composizione della nostra lista e della qualità delle persone – sottolinea Rosato. Poi, in futuro, siamo pronti a discutere con tutti perché pensiamo che la politica ha bisogno di trovate sintesi, ma noi siamo un partito nazionale e si deve ragionare su questa su questa base. Non possiamo fare la sommatoria di pezzi di puzzle che provengono da immagini diverse».

Sull’esito delle regionali regna l’ottimismo: «Se dovessimo basarci sui sondaggi, potremmo evitare di incontrarci, invece registriamo una forte aspettativa delle persone verso qualcuno che rappresenti, nella politica, la capacità di non mollare, di entrare nei problemi con la fatica di condividere le preoccupazioni e le soluzioni». E questo approccio ai problemi segna la differenza forte tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle «con cui c’è un’intesa a livello nazionale, ma perché siamo obbligati dai numeri in Parlamento. Di certo non avremmo mai potuto trovare un’intesa in Campania sul futuro di questa regione. La loro progettualità è completamente basata sul populismo. Parlano alla pancia delle persone e sono disinteressati ad affrontare i problemi».

Oltre alla regionali bisogna tenere in considerazione anche il referendum. Se il Partito Democratico sembra in confusione tra il “si” e il “no”, Italia Viva ha già le idee chiare. «Noi ci schieriamo senza confusione. Lasciamo scegliere ai cittadini nel modo più giusto che ritengono, ma precisando che si tratta di una riforma costituzionale che assomiglia di più a uno spot elettorale. Quindi ognuno guarderà lo spot e deciderà cosa fare».



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