Covid e igiene: le regole per il rientro a scuola

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La riapertura delle scuole per l’anno scolastico 2020-2021 ha sollevato dubbi e timori nelle famiglie italiane preoccupate per una nuova ondata di Covid-19. Una recente ricerca realizzata da Napisan in collaborazione con Ipsos, multinazionale specializzata in indagini di mercato, ha rilevato, infatti, che il 50% degli intervistati teme che gli studenti non rispettino le regole di igiene e pulizia. Molto diffusa anche la paura rispetto al distanziamento sociale e agli affollamenti, in particolare all’ingresso delle strutture scolastiche (50%) e sui mezzi di trasporto (47%).

Sotto la lente d’ingrandimento non manca l’utilizzo delle mascherine: il 56% degli intervistati, infatti, pensa che gli studenti dovrebbero indossarle sempre, anche quando sono seduti al proprio banco, il 33% è contrario e un consistente 12%, invece, indeciso.

Per avere qualche dritta in più su come comportarsi, abbiamo chiesto un parere al professor Carlo Signorelli, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ecco alcuni consigli di prevenzione che possiamo mettere in pratica e quali sono le regole basilari di pulizia utili da seguire.

Igiene delle mani e gel disinfettanti
Non si scappa: l’abitudine fondamentale per combattere il virus resta quella di lavarsi le mani. «Il lavaggio delle mani deve essere frequente ed eseguito prima o dopo alcune azioni: i pasti, l’uso dei servizi igienici, il contatto con superfici sporche o contaminate», sottolinea il professor Signorelli.

«Va bene usare acqua e sapone o gel igienizzanti ed è molto importante che l’operazione sia accurata (per almeno 30-40 secondi) e comprenda anche il dorso e gli spazi tra le dita delle mani».

Questa dovrebbe essere una prassi consolidata in famiglia ed è sicuramente saggio eseguirla sempre appena rientrati a casa da scuola. Vale la pena infilare nella cartella dei ragazzi anche un boccetta di gel disinfettante: «Gli igienizzanti dovrebbero essere a disposizione anche a scuola, ma qualche dose di riserva non guasta mai», conferma l’esperto. Fermo restando che, usare il disinfettante non deve essere vissuto come un gioco o come un elemento di distrazione durante la lezione.

La mascherina chirurgica
A scuola bambini e ragazzi dovranno indossare la mascherina chirurgica, tranne quando sono seduti al banco o impegnati nelle attività fisiche ed è rispettata la distanza di un metro dai compagni. «La mascherina ritenuta più indicata è quella chirurgica certificata. Se ne raccomanda il cambio ogni 4 ore, ma la sua capacità filtrante dipende da quanto è umida e quindi più si parla o si tossisce prima bisogna sostituirla», dice l’esperto. In generale, però, una mascherina può bastare a coprire le ore scolastiche, proprio perché durante le lezioni si può togliere e tenere sul banco. L’importante è non riutilizzarla il giorno seguente. 

«Per proteggere la mascherina quando non la si indossa e tenerla sempre a portata di mano consiglio di riporla in una bustina di plastica pulita», continua il professor Signorelli. Un modo per evitare che finisca infilata tra libri e quaderni, a discapito dell’igiene. Utile anche contrassegnarla con il nome del ragazzo. 

Penne, matite, materiale scolastico
Gli insegnanti cercheranno di vigilare, ma come fare per abituare i nostri figli a non scambiare penne e matite che spesso finiscono in bocca? «Ritengo questo un punto importante; è una buona norma igienica da far rispettare attraverso informazione ed educazione».

Senza eccedere in allarmismi, meglio ribadire il concetto spiegando cosa si rischia con il brutto vezzo di smangiucchiare la cannuccia della biro. Non solo in relazione alla prevenzione anti Covid, ma per evitare virus e batteri in generale. Occorrerà anche sottolineare che penne, matite e altri oggetti utili al lavoro scolastico sono personali e non girano di mano in mano, di compagno in compagno. Un modo per responsabilizzarli alla cura dei materiali e all’ordine.

A casa: come regolarsi con scarpe e vestiti
Non è sempre necessario cambiare i vestiti quando si torna a casa da scuola. «Certo, si devono mantenere le norme igieniche di pulizia e di buon senso», interviene il professor Signorelli, e sappiamo bene in che condizioni si presentano a casa bambini e ragazzi, soprattutto se hanno la possibilità di fare attività all’aperto.

Cambiare le scarpe, invece, al rientro è cosa buona e saggia, soprattutto per una questione di igiene tout court: permette al piede di respirare (e si sa quali bombe odorifere possono essere le sneaker) ed evita di portare polvere e sporcizia dall’esterno. Ovvio che queste misure vanno riviste se dalla scuola arrivano segnalazioni di infezioni accertate.

Che cos’è il progetto “Igiene insieme”

Il professor Carlo Signorelli, insieme alla professoressa Anna Odone, docente di igiene, partecipano alle iniziative del progetto “Igiene Insieme”, sviluppato già a marzo da Napisan con la supervisione scientifica della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L’iniziativa è volta a sensibilizzare ed educare bambini, genitori e insegnanti ad assumere comportamenti igienici corretti, sia in termini di cura di sé sia di responsabilità sociale.

Oltre a laboratori online proposti durante la prima fase dell’emergenza, ora il progetto offre agli istituti scolastici di tutto il territorio nazionale materiale didattico e informativo sulle corrette pratiche d’igiene e kit per l’igienizzazione, per una donazione da parte di Napisan superiore a 1.5 milioni di euro. Basta iscriversi al sito igieneinsieme.it, dove si trovano utili informazioni su come lavarsi le mani e sulle pratiche anti Covid. Inoltre, vi sarà la possibilità, per gli insegnanti, di partecipare a un corso di formazione – sviluppato sempre con la consulenza scientifica dell’Università San Raffaele – riconosciuto dal MIUR per l’assolvimento dell’obbligo formativo.

12 settembre 2020

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