Un’alleanza più salda che mai. La coalizione non c’è, ma De Luca sceglie De Mita – IL CIRIACO

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Quindici liste, sessanta candidati in totale a suo sostegno ma, per la sua prima uscita elettorale in Irpinia, Vincenzo De Luca sceglie Ciriaco De Mita. Al Teatro D’Europa di Cesinali, coordinati dal giornalista Gaetano    Amato, vanno in scena i due leader politici di fronte ad una platea ampia, per quanto possa esserlo in un luogo chiuso ai tempi del Covid. Almeno centocinquanta persone hanno riempito i posti a sedere, alternati vista l’emergenza sanitaria, altri hanno ascoltato due ore di dibattito su Regione, Mezzogiorno e Europa in piedi.

In prima fila, affiancati da Giuseppe De Mita, i quattro candidati della lista “Popolari- Fare democratico”, Pino Rosato, Anna Nazzaro, Lella Mattia e Angelo Antonio Lanza. Tra gli uditori l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Gengaro, Gerardo e Alberto Bilotta, recentemente tornati nell’alveo dei popolari dopo essersi allontanati da coloro i quali, seguendo il consigliere regionale uscente Maurizio Petracca, avevano abbandonato la casa madre prima di confluire nel Pd, il presidente dell’ente Parco regionale del Partenio Franco Iovino, l’amministratore Air Anthony Acconcia e alcuni sindaci. Assenti tutti gli altri 56 candidati del Presidente De Luca e alleati di De Mita. Certo l’iniziativa di questa sera aveva il marchio della lista “Fare Democratico Popolare”, ma per essere la prima sortita irpina di De Luca in piena campagna elettorale, le assenze, almeno alcune, assumono un sapore politico. Non a caso, già nella giornata di ieri, in ambienti Pd e dintorni, si dava per certo il forfait del Governatore all’invito del leader di Nusco. E invece no, anzi De Luca è arrivato al Teatro di Cesinali addirittura in anticipo ed ha atteso De Mita seduto su una poltroncina nel retro dello Stabile, senza neanche concedersi ai cronisti già presenti perché ansioso, come ha detto, di salire sul palco con l’ex Presidente del Consiglio “con cui finalmente si può parlare e ragionare di politica vera”. Del resto della coalizione, neanche l’ombra. Non tutti hanno gradito la scelta di De Luca, leggendo una sorta di ulteriore suggello ad un’alleanza che solo cinque anni fa, nella celeberrima notte di Marano, vide De Mita spostare armi (voti) e bagagli (candidati) dal centro destra di Stefano Caldoro al centro sinistra dell’ex sindaco di Salerno, determinandone così la vittoria.

I più chiaramente preferiranno l’interpretazione più comoda della serata odierna: una semplice iniziativa di lista dove non è richiesta la presenza dei candidati del Presidente. Perché a volerla leggere come una prova generale di una chiusura di campagna elettorale di coalizione alla presenza del capitano di quella che gli avversari politici più aspri definiscono ‘accozzaglia’, alcuni più elegantemente ‘indistinto politico’, le premesse non apparirebbero delle migliori. D’altronde lo stesso De Luca, dopo una serata di scambi di complimenti e attestati di stima reciproca con il leader di Nusco, nel rispondere alla sua critica su una coalizione troppo ampia, ha detto chiaramente “è talmente grande che inevitabilmente comprende varia umanità”. E se, ancor più scomoda come interpretazione, la presenza di De Luca stasera in casa De Mita fosse il segnale di una selezione a priori di quella “varia umanità” da cui far nascere l’eventuale secondo governo regionale deluchiano, e soprattutto il sottogoverno, allora in molti tra i tanti candidati del centro sinistra dovranno fare i conti con il proprio futuro politico.



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