Regionali, blitz di De Luca in città: non rilassiamoci, la sfida è ancora da vincere – IL CIRIACO

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Una chiamata alle armi all’inizio del rush finale. E’ questo il senso del blitz di Vincenzo De Luca ad Avellino nel primo pomeriggio. Il Governatore è arrivato poco dopo le 16.30 ed ha incontrato i candidati del Pd in una nota caffetteria cittadina. Insieme ai quattro componenti della lista erano presenti anche alcuni dirigenti: dal commissario Aldo Cennamo, agli ex parlamentari Enzo De Luca e Valentina Paris e gli ex segretari Carmine De Blasio e Giuseppe Di Guglielmo. Casuale (?) anche l’incontro con l’ex sindaco Giuseppe Galasso con il quale c’è stato un saluto cordiale ed uno scambio di battute. De Luca ha ribadito ai candidati che occorre il massimo impegno «fino alle 15 di lunedì, senza rilassamenti» perché bisogna assolutamente arrivare alla vittoria per continuare il lavoro avviato. Da qui ha preso le mosse l’intervento del Governatore uscente che ha, in sostanza, rifatto lo stesso intervento del dibattito con De Mita.

«Dobbiamo lavorare bene – ha detto – perché se avete notato i nostri antagonisti parlano di tutto tranne che della Campania, in particolare quel signore che viene da Milano ogni tanto e che parla di cose che nulla hanno a che vedere con la nostra campagna elettorale. Noi dobbiamo rimanere concentrati sui problemi della nostra regione e su quello che abbiamo fatto che è più di quanto realizzato nei quarant’anni precedenti. E sul piano politico possiamo dire che alcune province che sono state orfane sul piano della rappresentanza hanno trovato piena cittadinanza e rispetto. Non servono municipalismi idioti: Napoli è una grande risorsa per la Campania e per l’Italia, ma questo non toglie che tutti i territori devono avere una prospettiva di sviluppo. Dobbiamo chiedere il voto per quello che abbiamo fatto e per quello che pensiamo di fare». De Luca ricorda «che oggi abbiamo dalla nostra la credibilità di chi ha rispettato il programma ed abbiamo dalla nostra la concretezza di chi fa le cose, la Campania oggi ha il rispetto di tutti. A differenza di quanto accadeva nel passato dovete fare, a quelli che governavano prima, delle domande molto semplici: quanti pullman avete comprato in cinque anni? Zero, noi mille. I treni? Zero, noi centoventi e la metà è già in servizio. Quanti abbonamenti gratuiti agli studenti avete dato? Zero, noi stiamo dando da tre anni 130mila abbonamenti gratuiti: unica regione d’Italia». E poi la sanità. «Il mio predecessore era commissario e nel 2015 eravamo l’ultima regione d’Italia per i Lea, non avevamo un piano ospedaliero, c’era solo una bozza, il Piano Morlacchi, fatta dal subcommissario e quindi non potevamo avere il piano per il personale. Eravamo ultimi in Campania e non avevamo un euro dei fondi dell’articolo 20 che da venti anni la Campania non ha avuto». Dalla sanità ai lavori pubblici il passo è breve. E la musica la stessa. «Ci è stato detto noi abbiamo aperto mille cantieri facendo riferimento al finanziamento con l’accelerazione della spesa, l’ultimo anno di vita della precedenta giunta, ma era meglio se non l’avessero finanziato perché abbiamo verificato che tutti coloro che erano partiti non avevano la copertura finanziaria. E noi ci abbiamo rimesso 350 milioni di euro per impedire che i comuni rimanessero senza copertura finanziaria rischiando cosi il dissesto. Queste cose, oltre alle balle che vanno raccontando, sono sui siti della regione Campania e delle altre regioni». Il futuro, ha aggiunto il Governatore, è quello che deve vedere come priorità il lavoro. E questo il tasto sul quale De Luca ha insistito nell’ultima parte del suo intervento, ricordando come sta per finire il periodo della cassa integrazione che finora ha fatto da paracadute. Ma ora servono risposte.



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