“Incomprensibile la scelta di vendere il Comune e l’ex Asilo Patria e Lavoro” – IL CIRIACO

0
190


“L’approvazione del piano vendita dei beni comunali della città di Avellino lascia francamente sconcertati per l’inserimento nello stesso dell’immobile di Palazzo di città e per l’ex asilo Patria e Lavoro. La dismissione di Palazzo di città o, perlomeno di parte di esso motivata col possibile ritorno a palazzo De Peruta e per il ridimensionamento della pianta organica appare francamente una scelta incomprensibile”. – comunica in una nota Gennaro Romei de “L’Irpinia è adesso

“E ciò in quanto, al di là dei proclami e degli annunci, manca un luogo adeguato per il dislocamento degli uffici del Giudice di Pace, ma, ancor più, non vi è nessuna ipotesi concreta su una soluzione che consenta di avere un Palazzo di Giustizia che consenta agli operatori del settore di poter esercitare appieno le proprie funzioni.

Per quanto concerne l’ex asilo Patria e Lavoro, unico luogo al centro della città che potrebbe essere utilizzato per molteplici attività, nonché tra i pochi edifici storici del Comune, appare incomprensibile la sua classificazione ad immobile non prioritario nelle scelte dell’amministrazione.

Peraltro, in un tempo in cui si è appena avviata la fase due, con l’istituto Superiore della Sanità che non avanza ipotesi e con il problema del distanziamento sociale che continuerà a condizionare la nostra quotidianità, avere un Palazzo Comunale dai locali ampi e un immobile a centro città che potrebbe anche sopperire al problema delle aule scolastiche, solo se si pensi alla vicinanza con il primo circolo cittadino, o essere utilizzato per iniziative culturali e/o per le esigenze della comunità, appare indispensabile. Motivare la vendita perché si è scelto di valorizzare le strutture delle ex circoscrizioni appare stucchevole. Le strutture delle ex circoscrizioni hanno il diritto di vivere a prescindere, nell’ottica della valorizzazione e del miglioramento della qualità della vita delle periferie. E’ vero che il Comune vive il tempo del pre-dissesto, ma è anche sotto gli occhi di tutti che non si sono lesinate spese per campo Genova, senza, peraltro, aver ancora risolto il problema relativo al mercato cittadino, né appare francamente indispensabile attrezzare aree per il drive in in un tempo in cui bisognerebbe dare priorità a scelte differenti e durature che riguardano il miglioramento della quotidianità, in un tempo di faticosa ripresa, con emergenze sociali e imprenditoriali che attendono risposte immediate”.

LEGGI ANCHE___

5 milioni per metà Comune, 480 mila euro per Patria e Lavoro. L’ente vende beni per 35 milioni



Source link

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here