Acqua nelle nostre mani, il progetto per tutelare le risorse idriche nel Cilento

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Prende il via in occasione della Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità l’iniziativa firmata Finish e Future Food Institute. Ecco in che consiste

Il 17 giugno si celebra la Giornata mondiale contro la Desertificazione e la Siccità, per porre l’attenzione sulla salvaguardia dell’acqua, come risorsa essenziale e limitata, e sui nuovi modi per prevenire l’inaridimento, causato per lo più dall’azione umana. 

In quest’ottica si inserisce il progetto “Acqua nelle nostre mani” di Finish, marchio di prodotti per lavastoviglie di Reckitt Benckiser, sviluppato con l’obiettivo di guidare cittadini e imprese ad adottare nuovi modelli di comportamento e nuove abitudini di consumo, volte alla tutela dell’ambiente e in particolare dell’acqua.

Proprio il 17 giugno prende infatti il via ufficialmente la collaborazione con il Future Food Institute, realtà di eccellenza nel panorama italiano sui temi dell’innovazione agroalimentare. Lo scopo? Sensibilizzare circa la salvaguardia delle risorse idriche in questo settore in cui l’acqua è un elemento fondamentale, con un consumo di circa il 60% dell’intera domanda annuale del nostro Paese.

Gli italiani e la loro percezione sui consumi d’acqua

Al proposito, secondo una ricerca Finish realizzata con Ipsos, solamente 3 italiani su 10 sono coscienti del fatto che la scarsità di questa risorsa sia un problema nelle regioni del sud. Inoltre, il 52% degli italiani è convinto che il consumo medio d’acqua pro capite nel nostro Paese sia uguale o inferiore a quello degli altri Paesi europei, quando in realtà le statistiche ufficiali parlano di un consumo italiano che supera i 200 litri a persona, ben oltre quanto avviene nel resto d’Europa (165 litri). 

Sul fronte agricoltura, secondo quanto evidenziato da un recente studio, realizzato per Finish e Future Food Institute dall’Ente Idrico Campano, in Italia vengono utilizzati ogni anno ben 15 miliardi di metri cubi d’acqua a scopo agricolo, utili all’irrigazione principalmente in quei territori dove precipitazioni e umidità del suolo non sono sufficienti a garantire il fabbisogno idrico delle colture.

In termini di prelievi, il sud e le isole prelevano il 36% dell’acqua disponibile sul territorio italiano, contro il 44% del nord, ma hanno anche il più alto tasso di dispersione idrica del Paese dovuto a pesanti carenze delle infrastrutture.

Il progetto di Finish e Future Food Institute 

Alla luce di questi dati, Finish e Future Food Institute hanno intrapreso una serie di azioni che permetteranno di salvaguardare la risorsa idrica in una zona del nostro Paese, il Cilento, dove il rischio siccità nelle stagioni più calde è molto alto.

Attraverso specifici interventi sulle infrastrutture, saranno riattivati i canali della fonte d’irrigazione secondaria di Cannicchio, una frazione del comune di Pollica (Sa), permettendo così di tornare a disporre di ingenti quantità d’acqua, di cui 32 milioni di litri per usi agricoli e potabili.

Nei periodi più caldi dell’anno, così, si potrà evitare che l’acqua derivante da fonti primarie, provienente da canali distanti dall’abitato, coprendo una vasta area, sia razionalizzata e manchi in determinate ore della giornata, come accaduto finora. Si potrà ricorrere a una rete idrica per l’uso agricolo molto più vicina e destinata alla zona di Cannicchio.

In questo modo si potrà anche garantire la tutela di alcuni prodotti agricoli iconici della tradizione culinaria italiana, come il pomodorino giallo del Cilento, l’oliva di Salella ammaccata, i ceci di Cicerale e alcune varietà molto antiche di grano come il Saragolla e il Carosella. 

pubblicato il 17 giugno 2020




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