Un confronto per ribadire la centralità di Pirandello nel panorama letterario del Novecento. E’ il senso della presentazione del volume di Giancarlo Guercio “Limen e Meta”, edito da Rubbettino, appuntamento conclusivo della quarta edizione della rassegna “Avellino letteraria” nella cornice di Villa Amendola. E’ Annamaria Picillo a sottolineare la forza di una rassegna nata dalla volontà di promuovere la cultura sul territorio, nella convinzione che rappresenti linfa vitale per ogni comunità. Un appuntamento diventato fisso. Alla professoressa Milena Montanile dell’Università di Salerno il compito di soffermarsi sulle tematiche del volume: “Uno studio che consegna una messa in scena dell’opera di Pirandello, a partire dalla contaminazione tra le arti, dal teatro alla fotografia, di qui il riferimento a termini come ‘Limen’ e’ Meta’ che ribadiscono la necessità di andare al di là dei confini. Centrale diventa il rapporto tra realtà e immagine, capace di restituire nuovo senso al mondo”. Rino Caputo, Università di Roma “Tor Vergata” parla di uno sguardo diverso su Pirandello consegnato dall’autore, a partire da una fenomenologia dell’inconscio “Non ci sono dubbi che Pirandello possa essere considerato un filosofo del Novecento, attraverso una visione innovativa del tema del sogno che sembra quasi anticipare il concetto di realtà virtuale. Il suo è sempre uno sguardo che va oltre, sia nell’analisi dell’individuo che nella società, uno sguardo che sembra richiamare le tecniche della psicoanalisi come quando parla delle caverne dell’istinto, Ma PIrandello è anche un autore capace di esplorare differenti linguaggi artistici, come il musical, tra i primi a comprendere dove sta andando la società di massa”. Di alto spessore anche l’intervento di Vincenzo Salerno, Università degli Studi di Salerno che si sofferma sulla capacità di Guercio di porre l’accento sul carattere innovativo della ricerca artistica di Pirandello. A coordinare il dibattito Daniela Apuzza
A far rivivere le pagine di Pirandello, nell’analisi di Guercio, l’analisi di Rosita Speciale, con intermezzo musicale del Trio Project: Antonella Carpenito, (voce) Luis Di Gennaro, (pianoforte) e Valeria Lanzara (danza). Particolarmente apprezzata la mostra fotografica “Oltre il visibile, dentro il sentire” dell’artista, Anna Giulia Pagliuso, sempre a cavallo tra realtà tangibile e l’invisibile.