Si terrà domani Venerdì 24 febbraio 2023 a partire dalle ore 16 – nella sede di Benevento della Cia Agricoltori Italiani – un Focus Group del progetto di ricerca e sperimentazione “LEGUBIOCER”. Il progetto, finanziato dalla misura 16 del Programma di sviluppo rurale Campania 2014-2020 – Tipologia di intervento 16.1.1 – azione 2 – e coordinato da Massimo Zaccardelli, dirigente di ricerca del CREA-Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, sede di Pontecagnano (Salerno), ha lo scopo di trasferire delle importanti innovazioni nei sistemi cerealicoli della Campania al fine di favorire la competitività del sistema che, sempre di più, si sta convertendo al biologico. Il Focus Group in particolare sarà incentrato sulle strategie di controllo biologico che è possibile attuare sulle coltivazioni di frumento.
Al progetto partecipano i seguenti Partner: Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), che partecipa con i Centri di ricerca Orticoltura e Florovivaismo di Pontecagnano, Cerealicoltura e Colture Industriali di Foggia e di Caserta, Politiche e Bioeconomia di Roma; l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che partecipa con il Dipartimento di Agraria di Portici; le aziende private Bioagritest e Agria e le Aziende Agricole De Martini (ubicata in Provincia di Benevento) e Zampaglione (ubicata in Provincia di Avellino).
Tra le innovazioni che si intendono trasferire, con riguardo ai possibili avvicendamenti colturali, c’è la coltivazione di leguminose da granella ad uso alimentare umano (cece e lenticchia) al posto delle classiche leguminose foraggere (favino), maggiormente coltivate in Campania, anche mediante la creazione di una filiera commerciale con il ritiro del prodotto da parte del partner di progetto Agria (Select).
Inoltre si punta all’adozione di un nuovo tipo di seminatrice (SEMINBIO), progettata dal Crea Foggia Colture Industriali, che consente di avere uno spazio tra le fila uguale a quello tra i semi lungo la fila, in modo da prevenire lo sviluppo delle infestanti, favorendo la competizione di frumento, cece e lenticchia. Per condurre più agevolmente e con minori costi il diserbo meccanico è stata sperimentata la “falsa semina” – la preparazione del terreno senza semina da reddito- in modo da far emergere le infestanti da rimuovere.
In biologico è stata anche sperimentata l’adozione della pratica della minima lavorazione dei terreni, per ridurre i costi di produzione e l’erosione dei suoli e la concia delle sementi con microrganismi utili, al fine di favorire la produttività e la difesa di frumento, cece e lenticchia. Infine, sarà poi presentata l’analisi economica delle innovazioni adottate.
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