All-In #BrindisiAvellino: Sgarbi e la dolce ricorrenza

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Ripartire. Dopo il pari con la Virtus Francavilla e la felice parentesi della Coppa Italia, con il 3-1 rifilato al Foggia, per l’Avellino di Pazienza arriva l’opportunità di riannodare il filo con il meraviglioso mese di ottobre e rimettersi all’inseguimento della Juve Stabia.

Domani i lupi saranno di scena al “Fanuzzi” di Brindisi in una sfida molto importante per pesare la capacità di reazione e, di conseguenza, le ambizioni da vertice della formazione biancoverde.

Vincere in terra pugliese e accorciare in classifica, nell’attesa che Juve Stabia e Benevento disputino le rispettive partite, darebbe infatti ad Armellino e compagni la carica giusta per dare continuità al percorso intrapreso e cementificare una consapevolezza che si stava facendo ormai inossidabile.

Verso Brindisi-Avellino

Come spesso successo nell’ultimo periodo, la squadra di Pazienza si avvicina alla gara di domani con lo status di favorita. Un “fardello” inevitabile per una compagine capace di mettere in fila numeri importanti, strappando consensi su ogni campo e stupendo gli addetti ai lavori per spirito e organizzazione. L’essere favoriti dovrà però essere trasformato in atto concreto in quel di Brindisi, al cospetto di una formazione in difficoltà, ma di sicuro desiderosa di accantonare il momento negativo.

Per impedirlo, l’Avellino dovrà puntare in particolare sulla forza del proprio reparto offensivo. Oltre ad avere uno dei migliori score del girone, gli attaccanti di Pazienza ha trovato almeno un gol in 7 delle ultime 8 partite (Coppa Italia compresa), con la sola eccezione della gara con il Cerignola, quando a segnare fu Ricciardi.

Numeri assai significativi, che intimidiscono senza dubbio la retroguardia dei pugliesi – tra le più battute del girone – e infondono fiducia all’allenatore, che sa di poter scegliere con una certa leggerezza le opzioni migliori di partita in partita.

Sgarbi, l’inamovibile

Con il recupero di Patierno – in attesa di quello graduale di Russo -, le soluzioni per l’attacco biancoverde si amplieranno a dismisura. La sana concorrenza che si è già generata è però un fattore positivo per la squadra e per il tecnico, che possono così tenere alta la soglia di attenzione e calare anche armi importanti a gara in corso.

Nell’assai competitivo mosaico del reparto avanzato dei lupi, le ultime settimane hanno spesso visto un ballottaggio tra Gori e Marconi, mentre Sgarbi – malgrado la concorrenza di cui sopra – ha sempre indossato la maglia da titolare. Sarà così anche domani, quando il giovane attaccante di proprietà del Napoli dovrà ergersi a leader tecnico del lupo.

Con una partenza boom, che lo aveva portato addirittura a diventare il calciatore biancoverde con la più alta media-gol degli ultimi sessant’anni -, Sgarbi è diventato un inamovibile, convincendo tutti per qualità ed estro, generosità e applicazione. Tra i pochi under 23 ad aver già trovato almeno 5 gol e 5 assist in stagione nei top-5 campionati europei, Sgarbi è tra i giocatori più decisivi dell’intera Serie C – al terzo posto nella classifica assoluta gol+assist – e vuole dimostrare la sua centralità al “Fanuzzi”, ritrovando magari quella rete che manca dallo scorso 16 ottobre.

La dolce ricorrenza

Nel calcio gioca un ruolo importante anche la cabala e quindi, nel suo desiderio, Sgarbi potrà essere assistito da una dolce ricorrenza. Domani, 12 novembre, saranno infatti passati 6 anni esatti da quella che – ad oggi – rimane l’ultima doppietta esterna realizzata in carriera dall’attaccante bolzanino.

Il 12 novembre 2017, il calciatore allora in forza all’Under 17 del Napoli trovò due reti contro i pari età della Ternana, in una gara vinta 1-3 dai partenopei (l’altro gol fu siglato, tra le altre cose, dall’ex Avellino Guadagni). In occasione di questo speciale anniversario, dunque, Sgarbi proverà ad aggiornare il dato statistico e a centrare così la prima doppia marcatura in trasferta della sua giovane carriera da professionista.

Ad accompagnare l’auspicio c’è anche un’altra piccola curiosità. Quel giorno, sulla panchina della Ternana sedeva Ezio Brevi che qualche anno fa, nella stagione 2005-2006, a Catania, fu per qualche mese compagno di squadra di Danucci, il tecnico del Brindisi. Che sia anche questo un segnale propizio?


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