“Alla mia Terra” di Melucci, viaggio nella memoria di Grottaminarda

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Un nuovo tassello che va ad aggiungere, attraverso un meticoloso lavoro di ricerca documentale, notizie nel quadro che compone la storia di Grottaminarda, dalle origini fino al dopo Unità d’Italia, passando per la decorazione del titolo Ducale, con documenti inediti come una poesia di Osvaldo Sanini.

“Alla Mia Terra – Uno scavo nella storia” di Luigi Melucci, presentata ieri nella Sala Consiliare “Sandro Pertini” di Grottaminarda, è una preziosa pubblicazione che sarà distribuita nelle scuole e sarà a disposizione dei cittadini nella Biblioteca Comunale “Osvaldo Sanini”; non a caso è stata promossa dal Comune di Grottaminarda con un importante finanziamento della Provincia di Avellino.

La figura di Luigi Melucci, venuto a mancare pochi giorno dopo aver terminato l’opera, è stata ampiamente rappresentata dai relatori, sia negli aspetti umani che in quelli di storico: per l’eleganza della persona e dell’eloquio, per la puntigliosità e la passione nelle ricerche ma soprattutto per il grande attaccamento alla sua terra. Un amore per Grottaminarda mai affievolitosi, neanche dopo 58 anni vissuti in Toscana.

«Una persona con una marcia in più dal punto di vista culturale ed umano, un vulcano che mi ha subito coinvolto nelle sue idee – ha detto il Sindaco Marcantonio Spera – dire che amava il suo paese e che trasmetteva all’interlocutore questo amore non è retorica, è pura verità. Questo lavoro di scavo nella nostra storia ci sprona a portare avanti con maggior determinazione il nostro progetto di rilancio del patrimonio storico-culturale che partirà dal Castello d’Aquino valorizzando figure come quella di Melucci e di altri illustri compaesani che hanno scritto e testimoniato la storia di Grottaminarda».

Da sottolineare che nel libro vi è un intero capitolo dedicato alla storia del “Castello Longobardo di Grottaminarda” dei feudatari che lo hanno abitato e delle modifiche subite nel tempo.

«Luigi Melucci ha aperto un cassetto della nostra memoria con questo libro che non va letto necessariamente tutto d’un fiato, perché ogni capitolo è una piccola storia a sé che apre i nostri ricordi e le nostre reminiscenze del passato – ha affermato Virginia Pascucci, Presidente del Consiglio Comunale – Luigi aveva una grande nostalgia, quasi melanconia per Grottaminarda, ma nonostante la lontananza riusciva a trasmettere la gioia di appartenervi. Nei suoi scritti c’è anche una grande modernità, una lettura del passato per una prospettiva positiva del futuro. Non era di quelle persone rimaste legate alla Grottaminarda di un tempo ma aveva il polso di ciò che Grottaminarda è diventata e delle sue grandi potenzialità per il futuro».

Ed a proposito di modernità, Luigi Melucci, contestualmente alla realizzazione di 4 pubblicazioni sulla storia di Grottaminarda, 2 di particolare rilevanza poiché hanno colmato un vuoto documentale su due figure importanti quali il poeta confinato a Grottaminarda, Osvaldo Sanini, ed il Medico deportato in un lager nazista, Leopoldo Faretra, utilizzava i social per rendere fruibili a tutti le sue ricerche ed i suoi post che esordivano con la frase “Agli amici Grottesi”, erano diventati quasi un appuntamento fisso.

A raccogliere l’eredità morale e forse anche letteraria, il figlio, Federico Melucci, il quale ha spiegato la scelta di non operare alcuna modifica o limatura al lavoro del padre, nonostante in alcuni passaggi della stesura fosse chiaro che avrebbe voluto approfondire ed aggiungere altro; ha poi raccontato anche dell’emozione nel riaprire quegli appunti.

«Nel libro ciò che mi piace e in cui rivedo mio padre – ha spiegato Federico Melucci – è il passare dalla documentazione storica con un’elencazione schematica di fatti e nomi, ad un racconto molto naturale e leggibile degli eventi. Mio padre lascia a Grottaminarda un lavoro di memoria storica corposo, frutto del suo grande senso di appartenenza. Basti dire che ad 80 anni prendeva l’auto, partiva da Pontassieve e si faceva circa sei ore di viaggio per venire a Grottaminarda. Il messaggio che lascia ai compaesani è di essere fieri di essere grottesi. Grottaminarda ha un grande passato, è stata crocevia di civiltà e ne mantiene diverse tracce e dunque di credere in un futuro possibile, di crescita condivisa per creare il massimo del proprio benessere e guidare il proprio destino nel modo migliore possibile».

Particolarmente interessati ed utili a tracciare la figura di Melucci, le sue opere ed anche altri aspetti legati alla salvaguardia del patrimonio storico, architettonico, culturale, gli interventi giunti dal pubblico, in particolare da Nicola Cataruozzolo, già autore di libri su Grottaminarda, di Angelo Cobino, già Sindaco di Grottaminarda e grande amico di Melucci, di Vincenzo Barrasso, in veste di Capogruppo di minoranza e di Consigliere Provinciale.

Da sottolineare che Luigi Melucci non ha ricevuto solo questa celebrazione postuma, ma che Grottaminarda gli ha sempre riconosciuto il suo importante ruolo di divulgatore culturale, tant’è che nel 2019, nella stessa Sala Consiliare, ha ricevuto il Premio “Città di Grottaminarda” ed il quella occasione ha donato alla Biblioteca comunale l’epistolario intercorso tra Leopoldo Faretra ed Osvaldo Sanini.


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