Allarme Confartigianato Avellino: “Le imprese locali non trovano manodopera”

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Allarme manodopera per le imprese. Confartigianato Avellino richiama l’attenzione sul problema che si sta avendo, a seguito dell’analisi eseguita dal Centro Studi. Il lento recupero del mercato del lavoro si è accompagnato a un ulteriore aumento della percentuale di imprese che hanno dichiarato scarsità di manodopera. “Questo disallineamento tra domanda e offerta di lavoro potrebbe implicare un disequilibrio tra le competenze richieste dalle imprese e quelle disponibili sul mercato”, avverte il presidente di Confartigianato Campania e Confartigianato Avellino, Ettore Mocella.

Da una rilevazione del Centro Studi di Confartigianato Avellino, elaborata sulla base di interviste fatte ad un campione di imprese iscritte all’associazione, le imprese lamentano di cercare dipendenti ma senza trovare i profili giusti.

I settori dove si evidenzia in modo più evidente la mancanza di manodopera sono  Edilizia, Meccanica, Ristorazione ed alberghi, Autoriparazione, Produzione Infissi, Abbigliamento.

“Il problema dipende da almeno tre fattori principali – dichiara Mocella – Il sostegno alla disoccupazione (reddito di cittadinanza e indennità di disoccupazione) che ha bisogno di essere modificato per incentivare alla ricerca di lavoro, ovviamente con la retribuzione prevista dalle regole. Altro fattore è la carenza di alcuni profili professionali, dovuta anche alle mancanze del sistema formativo degli istituti professionali. Infine, c’è un sistema di incontro tra domanda e offerta che è del tutto inadeguato. E’ evidente – conclude Mocella – la necessità di rivedere tali aspetti. Appare paradossale, infatti, che ci siano aziende pronte ad assumere, sempre tenendo presente il rispetto della dignità della lavoratrice e del lavoratore, ma non riescano a incrociare la domanda di quanti hanno realmente intenzione di trovare un’occupazione. Confartigianato sta facendo la sua parte, sia con iniziative tese alla formazione, sia con proposte che puntano a modificare l’impianto normativo”.



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