Direttore, nel giro di una settimana ci sono stati due suicidi, cresce l’allarme e qualcuno sostiene che c’è troppa indifferenza, c’è chi gira le spalle. Cosa ne pensa?
Beh, sicuramente stiamo attraversando un periodo di disagio sociale generalizzato, e in queste situazioni, tutto diventa più complesso. Al contrario di girare le spalle, noi come ASL abbiamo aperto le braccia e ci siamo disposti in maniera favorevole e positiva. Riguardo ai psicologi di base, siamo stati la prima ASL della Regione Campania a introdurre una nuova struttura con 12 professionisti che sono stati già inseriti presso i distretti sanitari a partire dal 16 luglio, due per ogni distretto. Quindi possiamo affermare che siamo già attivi in questa iniziativa. Un gesto sicuramente lodevole e un’ottima iniziativa, ma secondo lei mancano dei centri di riabilitazione per queste persone che, soprattutto durante il periodo estivo, possono sentirsi sole e portare avanti gesti estremi?
Il problema non è legato alla mancanza di centri di riabilitazione, poiché tali strutture esistono. La vera sfida sta nell’intercettare e seguire queste persone nel contesto della continuità delle cure. Se una persona con un disturbo depressivo viene seguita in un centro e poi torna a casa senza supporto adeguato, il problema potrebbe ripresentarsi. Pertanto, la soluzione riguarda l’intera filiera di assistenza, considerando anche l’importanza del coinvolgimento delle famiglie e dell’aspetto sociale.
In effetti, la prevenzione sembra essere un elemento cruciale. Questi recenti eventi ci fanno riflettere sulla necessità di focalizzarsi maggiormente sulla prevenzione, cosa ne pensa?
Assolutamente sì, la prevenzione è sempre fondamentale. È preferibile avere a che fare con una malattia organica piuttosto che una patologia depressiva, poiché quest’ultima è meno evidente e spesso sottovalutata. La depressione, in particolare, è una condizione complessa e difficile da trattare. Pertanto, è fondamentale promuovere la consapevolezza e la cura tempestiva della depressione per evitare l’evoluzione in comportamenti suicidari.
Per coloro che stanno seguendo questa intervista da casa, potrebbe fornire informazioni sul servizio che l’ASL ha recentemente avviato?
Certamente. Ogni persona che ha bisogno di aiuto può rivolgersi al distretto dove sono disponibili dei professionisti pronti ad offrire supporto. Ormai, rivolgersi a uno psicologo o a un analista è diventato una pratica comune, tanto che anche in Italia la tendenza è cresciuta, simile a quella già diffusa in America. Ognuno può approfittare di questa opportunità, soprattutto considerando che tali servizi sono gratuiti.
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