Infrastrutture, Alta velocità, c’è ancora molto lavoro da fare al Sud, se si parla di rete ferroviaria, una delle mission dell’associazione Svimar presieduta da Giacomo Rosa, che rilancia sull’argomento con una imminente iniziativa. L’appuntamento è per il 5 dicembre alle ore 15 per l’incontro dibattito alla Provincia di Potenza sull’Alta velocità ferroviaria in Basilicata, bretella Potenza Tito Auletta. Sarà l’occasione per promuovere una campagna di sensibilizzazione tra gli amministratori regionali e provinciali interessati al passaggio dell’Alta velocità ferroviaria tra Basilicata e Campania.
La Basilicata rischia di perdere l’opportunità, di qui la necessità, ravvisata dall’associazione per lo sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno, di accendere i riflettori, anche dopo la riapertura da parte di Rfi del “Dibattito pubblico” con cui si presenta agli esponenti territoriali il progetto del tratto Romagnano-Praia a Mare.
All’incontro di martedì 5 dicembre a Potenza sono stati invitati tutti i sindaci lucani e delle aree interessate di Campania e Puglia, i presidenti delle Province di Potenza e Matera, l’assessore ai Trasporti della regione Basilicata, i sindacati di Cgil, Cisl e Uil.
Il progetto di Rfi prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria con caratteristiche di Alta velocità, si fa ancora sapere dalla Svimar, sulla direttrice Salerno-Reggio Calabria, un itinerario strategico per passeggeri e merci in connessione tra Nord e Sud.
L’Irpinia Cenerentola della Campania, Avellino fuori dai collegamenti su ferro
Alta velocità-Alta capacità Napoli-Bari: i lavori sono in pieno svolgimento, nel cantiere in valle Ufita, nel cuore dell’Irpinia. La nuova linea AV/AC Napoli – Bari è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavo – Mediterraneo e ha un investimento complessivo di circa 5,8 miliardi di euro, finanziati anche con i fondi del PNRR. Da agosto 2022 tutti i cantieri sono in fase di realizzazione. L’attività della Gestione Commissariale ha consentito un’accelerazione dei lavori che ha portato al completamento, nel 2017, dei primi due interventi dell’itinerario: il nodo di interscambio di Napoli/Afragola e il lotto Bovino – Cervaro. Con la prima fase di attivazione della Cancello – Frasso Telesino entro il 2024 sarà possibile realizzare il collegamento diretto tra Napoli e Bari permettendo di viaggiare tra i due capoluoghi in 2 ore e 40 minuti. L’opera costituisce già oggi un volano di sviluppo per il territorio e per la creazione di posti di lavoro: nel progetto sono impegnate circa 5mila persone tra ingegneri, tecnici e operai, oltre a una filiera di 2mila imprese tra fornitori e subfornitori.
A fronte di questa opera, resta la desertificazione dei collegamenti ferroviari “minori”: la città di Avellino è l’unico capoluogo campano a non avere linee su ferro. La stazione ferroviaria cittadina è viva per l’unico “miracolo” compiuto attraverso sforzi di anni dell’associazione Inlocomotivi con Pietro Mitrione, aver cioé attivato, e con bilanci in termini di partecipazione di grande soddisfazione, la linea turistica della Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. Per il resto, i lavori per l’elettrificazione Avellino-Salerno sono in enorme ritardo.
Ferrovia Eboli Calitri Pescopagano
Anche qui il cammino è molto lungo e complesso. Il comitato per la ferrovia Eboli Calitri Pescopagano sta continuando, assieme alla Svimar, le ricerche per rintracciare i discendenti della famiglia Aumeras. Antoine Aumeras ingegnere francese che all’età di 33 anni fu ammazzato a Ponte Oliveto mentre dirigeva i lavori per la costruenda Ferrovia Eboli – Calitri Pescopagano. Si sono avute notizie da Nimes, Francia della sua famiglia di origine, in attesa di notizie relative agli eredi.
Dalla Svimar si fa sempre sapere di aver appreso con favore che il progetto Ferrovia Eboli Calitri Pescopagano è nell’elenco delle opere pubbliche da finanziare, studio di fattibilità, con i fondi Fers. La recente ricorrenza del terremoto, e l’incontro del presidente Svimar Giacomo Rosa con i sindaci di alcuni comuni altirpini, sono serviti anche a riannodare i fili di un impegno che si sta sostenendo ormai da tanto tempo.
Ivana Picariello
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