Alto Calore, dopo sei anni bilancio in attivo. Ciarcia: voti contrari? Se la questione è politica… – IL CIRIACO

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“Per l’Alto Calore è il bilancio della svolta”. L’amministratore dell’ente di corso Europa Michelangelo Ciarcia commenta positivamente il risultato del bilancio consuntivo 2019 chiuso con 1.056.762 euro di utile, la prima volta dal 2014 non si registrava un utile di esercizio così importante. Un passo in avanti notevole rispetto al bilancio d’esercizio 2018 chiuso con 12.649.411 di disavanzo nel quale erano state previsti “13 milioni di accontonamenti al fondo rischi su crediti”.  “Da quest’anno ed in avanti vedrete i risultati della nostra azione” sottolinea Ciarcia riportando un altro dato in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Rispetto ai precedenti esercizi il debito è aumentato di 1,5 milioni di euro rispetto alla media di 4 milioni “merito delle misure di contenimento adottate ed approvate dall’assemblea dei soci a luglio 2018. Il risanamento aziendale è passato attraverso la riduzione delle morosità, unità lavorative, una accurata manovra sui costi dell’energia, l’aumento delle tariffe del servizio idrico, finanziamenti della Regione Campania a sostegno degli investimenti e l’aumento di capitale.

La svolta parte indiscutibilmente dal piano Pozzolli che prevede tra le altre misure la ricapitalizzazione dei comuni soci per far fronte al maxi debito, rimandata al 2023. “Il piano – aggiunge Ciarcia – non è in discussione” con buona pace del comune di Avellino che ha deliberato contro chiedendo una gestione manageriale diversa per uscire dalla crisi, paventando come modello l’azienda consortile ed un cambio dell’amministratore. “Nella gestione aziendale penso di avere un po’ di esperienza, è davvero difficile muovere delle accuse alle azioni intraprese ed i risultati raggiunti. Se invece la questione è politica, allora è un altro discorso. La politica stravolge la realtà dei fatti. Noi abbiamo un bilancio estremamente positivo e ci lascia guardare al futuro con ottimismo”.

Accantonata la strada che portava ad un finanziamento da Cassa Depositi e Prestiti, Ciarcia utilizzerà le norme del decreto “Rilancio” appunto per rilanciare Alto Calore “come la Fiat ha chiesto un finanziamento di 6,3 mld, noi lo abbiamo fatto per 32 milioni di euro”. Sarà questa la proposta che porterà in aula, insieme al credito d’imposta per la cessione dei crediti pari ad altri 4 milioni di euro, a cassa integrazione e le diverse opportunità offerte dai decreti Cura Italia e Rilancio, insieme alle notizie sul bilancio, (tutte le iniziative sono  riportate di seguito integralmente),  senza temere di un ribaltone nonostante il voto contrario (o l’astensione) di Avellino e quasi certamente anche del comune di Mercogliano. “Ribadisco che sono valutazioni politiche. La Provincia di Avellino e la quasi totalità dei sindaci indipendentemente dal colore politico sono certo apprezzeranno il lavoro svolto da questa amministrazione. Abbiamo tirato fuori dalle secche l’Alto Calore, non lo dico io ma il bilancio. E da oggi in avanti raccoglieremo i frutti di questa azione”.

LE AZIONI REALIZZATE IN ATTUAZIONE DEL PIANO DI RISANAMENTO

RIDUZIONE DELLA MOROSITÀ

Nel giugno dell’anno 2019 si è conclusa l’attività di recupero crediti effettuato da società esterna, che ha prodotto, da un lato, un aumento degli incassi e, dall’altro, ha consentito una classificazione e stratificazione del credito. Con determina del 25 novembre 2019, l’Amministrazione ha preso atto delle risultanze di tale attività, alla base delle future determinazioni che assumerà la Società sull’argomento. Per l’anno 2020, ACS intende procedere al recupero del credito con azioni più incisive: in primo luogo, verrà effettuata la messa in mora degli utenti morosi e, successivamente, per il tramite dell’ufficio legale inferno, saranno poste in essere le procedure giudiziarie per il recupero. Infine, per il restanfe credito, si verificherà la possibilità di ricorrere a società esterna che provveda tramite ruolo, modalità particolarmente efficace di esazione del credito. Inoltre, tale affidamento consentirà anche l’ottenimento di un consistente credito di imposta.

COSTI PER IL PERSONALE

La Società ha proseguito la politica di incentivazione all’esodo dei dipendenti in modo da ridurre i costi per il personale in maniera stabile e duratura.

Nel biennio 2018/2019 sono stati collocati a riposo 53 unità lavorative (27 nel 2018 e 26 nel 2019). Nel 2020 n°3 pensionamenti naturali e 10 con l’incentivo all’esodo.

Al di là delle scelte contabili operate (che prevedono l’imputazione dei costi anticipati nell’anno di competenza), il costo del personale è passato da circa € 1 8.000.000 del 2017 a circa € 13.500.000.

Il dato reale (-€ 4.500,000)è superiore rispetto alla previsione del Piano di Risanamento aziendale, che, invece, prospettava alla fine del 2019 un risparmio di € 3.000.000 circa.

COSTI ENERGETICI

Per quanto riguarda l’energia elettrica, la Società è costretta a sopportare una spesa esorbitante per il sollevamento della risorsa idrica da distribuire e non esiste una politica tariffaria che tenga conto del fatto che ACS sia una società che eroga un servizio pubblico essenziale.

Pertanto, l’unica possibilità concessa è data dall’ottimizzazione della gestione.

Nell’anno 2019 attuando soltanto un efficientamento della gestione, attraverso la sinergia, promossa dall’Amministrazione, tra i servizi societari, si è giunti a un risparmio di circa € 400.000, ottenuto quasi esclusivamente presso la centrale di Cassano Irpino, che è il cuore del sistema idrico di ACS.

L’avvio del progetto per l’ottimizzazione del sollevamento presso la centrale di Cassano Irpino permetterà, a pieno regime, una riduzione dei costi per energia elettrica pari a circa € 2.000.000 all’anno.

AUMENTO DELLE TARIFFE DEL SERVIZIO IDRICO

La tariffa idrica ha subito un aggiornamento nell’agosto 2018 e, allo stato, sono in corso le procedure per un’ulteriore revisione, corrispondente al terzo periodo regolatorio. Per la determinazione della tariffa, che comporterà maggiori entrate per la Società, avranno un particolare rilievo gli investimenti, consistenti nelle numerose progettazioni ammesse a finanziamento da parte della Regione Campania.

FINANZIAMENTO DELLA REGIONE CAMPANIA A SOSTEGNO DEGLI INVESTIMENTI

Con delibera n° 443 del 24.09.2019 la Regione Campania ha approvato l’elenco dei progetti riferibili a un piano triennale di interventi per la riduzione della dispersione idrica e ne ha disposto il finanziamento con fondi FSC 2014/2020. Alto Calore Servizi S.p.A. è stata individuata quale soggetto attuatore.

Il complesso degli interventi è suddiviso in 3 stralci; il primo è già in via di attuazione e prevede progettazioni per un importo complessivo di € 18.882.960,54.

Gli altri 2 stralci, rientranti nella programmazione 2021/2027, includono interventi per un totale complessivo di ulteriori circa € 35.000.000.

Per tutti i lavori Alto Calore Servizi S.p.A. trarrà un beneficio finanziario per la riduzione di spese correnti che saranno imputate quali costi di progetto.

MANOVRA FINANZIARIA E AUMENTO DI CAPITALE

Il Piano di Risanamento aziendale includeva una manovra finanziaria che prevedeva un aumento di capitale, da realizzare da parte dei Comuni Soci in 2 tranche, per complessivi € 50.000.000.

Tale aumento di capitale non è ancora avvenuto per la situazione di difficoltà economica in cui versano molte amministrazioni comunali. Verrà sottoposto ai soci l’aggiornamento del Piano di Risanamento che, nel prendere atto di tale circostanza, ha rivisto le azioni da porre in essere.

L’esame della situazione gestionale ha fatto emergere, in maniera evidente, che i risultati ottenuti sono superiori alle attese sia per ciò che riguarda la contrazione dei costi per il personale e per energia elettrica sia perché si è realizzato il finanziamento di interventi progettuali da parte della Regione Campania.

Alla luce di tali dati, il Piano di Risanamento aggiornato posticipa il previsto aumento di capitale all’anno 2023: infatti, l’attuale tenuta dei conti e la costante riduzione dei costi operativi consente l’attuazione della prospettata manovra finanziaria negli esercizi successivi.

Nel luglio 2018, data di insediamento dell’attuale Amministrazione, esisteva un differenziale tra fatturato e incassato pari a circa € 8.000.000, corrispondente a un disavanzo mensile di circa € 670.000. Attraverso il consolidamento di una serie di azioni, tale deficit corrente è stato sostanzialmente annullato.

La Società ha riportato un importante miglioramento dal punto di vista reddituale nel corso del 2019. Da un confronto con gli altri gestori nazionali, rispetto all’anno 2018, Alto Calore Servizi S.p.A., pur continuando ad essere inferiori alla media nazionale, i risultati ottenuti risultano migliori della media per le imprese analoghe del Sud Italia mentre nell’anno precedente, ACS si poneva ben al di sotto degli altri gestori del Meridione.

Il miglioramento di tale indice avvicina sempre più la Società agli standard di gestione degli altri operatori del settore. Oltre agli obiettivi fissati dal Piano di Risanamento aziendale, dal punto di vista dell’impatto economico-finanziario, nel corso del 2019 la Società è pervenuta alla sottoscrizione di numerosi accordi transattivi con creditori, quali società fornitrici di energia elettrica negli anni passati e con i Comuni Soci. Tale prassi ha ridotto in maniera sensibile il contenzioso e ha “normalizzato” i rapporti con i creditori e i Soci, limitando l’esposizione dell’Azienda a rischi derivanti dalla sussistenza di posizioni debitorie non definite e tali da sfociare in vertenze legali.

La crisi economica derivante dall’emergenza sanitaria COVID-19 ha imposto ulteriori misure di contenimento dei costi, in linea con le facoltà concesse dalla normativa apprestata dal Governo per il supporto e il rilancio dell’economia.

Giusta previsione del D.L. 17 marzo 2020 n° 18, dall’inizio del mese di aprile, la Società ha avviato tutto il personale dipendente alle prestazioni garantite dal Fondo di Integrazione Salariale. Ciò comporterà un’ulteriore riduzione dei costi per il personale, ancorché riferita solo all’anno 2020, pari a circa € 1.500.000. In argomento, Alto Calore Servizi S.p.A. intende usufruire degli strumenti finanziari previsti dall’attuale normativa emergenziale, come di seguito esplicitato.

FINANZIAMENTO CON COPERTURA DELLA GARANZIA DA PARTE DI SACE SIMEST

A seguito dell’emanazione del Decreto legge 8 aprile 2020 n° 23, il cosiddetto “Decreto Liquidità”, Alto Calore Servizi S.p.A. ha richiesto il finanziamento dell’importo di circa € 32.000.000, assistito dalla garanzia di SACE SIMEST, società controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti, nella misura del 90% del capitale.

Tale somma consente di attuare in parte la manovra finanziaria prevista dal Piano di Risanamento aziendale, senza coinvolgere direttamente i Soci.

CREDITO DI IMPOSTA PER CESSIONE CREDITI DETERIORATI

Il D.L. 17 marzo 2020 n° 18, “Cura Italia” ha introdotto un incentivo alla cessione dei crediti deteriorati: Alto Calore Servizi S.p.A. intende cedere parte dei propri crediti vantati nei confronti di debitori inadempienti a una Società addetta al recupero crediti, ottenendo un credito di imposta che oscilla fra €3.000.000 ed € 4.000.000.

ANNULLAMENTO RATA SALDO 2019/ACCONTO 2020 IRAP

Il D.L. 19 maggio 2020 n° 34, il cosiddeffo Decreto Rilancio, prevede all’art. 27 che non è dovuta la rata di saldo 2019 e quella di acconto 2020 a titolo di IRAP. Tale previsione consente un risparmio pari a €326.493, da riportare nel bilancio 2020.

PROROGA CASSA INTEGRAZIONE/AMMORTIZZATORI SOCIALI

Il D.L. Cura Italia e il D.L. Rilancio prevedono complessivamente 18 settimane di accesso agli ammortizzatori sociali, da usufruire nell’anno 2020. ACS ha già avviato il personale alle prestazioni garantite dal Fondo di Integrazione Salariale e intende proseguire in tal senso nella misura massima prevista dalla norma.

RIDUZIONE DEGLI ONERI DELLE BOLLETTE ELETTRICHE

L’art. 30 del D.L. Rilancio prevede la possibilità di usufruire di una riduzione della bolletta energetica per i siti alimentati da bassa tensione elettrica: poiché ACS gestisce circa 200 impianti di tal tipo,il risparmio che ne consegue per eliminazione dei costi a titolo di trasporto e oneri di gestione è di circa euro 100.000.

SOVVENZIONI PER IL PAGAMENTO DI SALARI E STIPENDI

L’art. 60 del D.L. Rilancio consente la concessione in favore delle imprese di sovvenzioni per il pagamento di salari e stipendi, nella misura dell’80% delle somme dovute, per quei dipendenti che, in ragione dell’emergenza COVD-19, avrebbero potuto essere licenziati.

Alto Calore Servizi S.p.A. intende accedere a tale forma di sovvenzione: la condizione di crificità per l’Azienda è certificata dal fatto che tutto il personale è stato avviato ad ammortizzatori sociali e, pertanto, ricorrono le condizioni per individuare unità lavorative potenzialmente licenziabili.

Il risparmio stimato è preventivabile tra € 3.000.000 e € 4.000.000, con un beneficio articolato sugli esercizio 2020 e 2021, essendo la misura adottata per 12 mesi consecutivi.

MISURE PREVISTE A SOSTEGNO DELLE PMI

Il D.L. Rilancio consente due possibili e tra loro alternative vie di accesso a strumenti finanziari.

La prima è costituita dalla misura definita “Patrimonio Destinato”, una società strumentale di Cassa Depositi e Prestiti, attraverso la quale è possibile accedere a qualsiasi forma di investimento, purché di carattere temporaneo, tra cui prestiti obbligazionari e partecipazione ad aumenti di capitale. Inoltre, è considerata anche la possibilità di interventi relativi a operazioni di
ristrutturazione di società che siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività.

Anche se non è ancora quantificabile l’eventuale importo delle somme finanziate, l’intervento costituirebbe una misura strutturale di sostegno e rilancio della Società.

Per il dettaglio si attende il Decreto del MEF, attuativo della norma.

Altra possibilità, invece, è costituita dal rafforzamento delle misure a sostegno delle PMI, che prevedono un intervento finanziario pari a circa € 6.000.000, da erogare tramite prestito obbligazionario ad ACS.

 



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