“A me piace essere realista. Il centrodestra da vari turni perde sulla città di Avellino, dove alle amministrative non è andato al ballottaggio per due volte consecutive. Anche alle politiche abbiamo vinto il collegio grazie al consenso delle aree più interne, ma il capoluogo ci ha bocciato. Siamo la terza coalizione, per cui abbiamo il dovere di esprimere un’idea di governo della città“.
Il deputato irpino Gianfranco Rotondi tiene i piedi ben piantati a terra e non si fa prendere da facili entusiasmi. Le amministrative di Avellino iniziano a far registrare i primi scossoni, la campagna elettorale è ai nastri di partenza e si iniziano a rincorrere i primi nomi dei papabili candidati sindaco.
Il centrodestra, recentemente più silenzioso rispetto ai “colleghi” di sinistra, stringe intorno ad alcuni nomi. Su tutti si fa largo quello del giornalista irpino Rino Genovese, che trova il benestare di Rotondi:
“Il fatto stesso che venga ipotizzata la candidatura di un giornalista, della società civile, e che ha un gradimento trasversale dice che il centrodestra è in corsa. Se non ci fosse una condizione di competitività questi nomi non verrebbero presi in considerazione. Lo reputo un segnale incoraggiante. La figura di Rino Genovese è anche identitaria, per il suo passato politico“.
La concorrenza, al momento, è ancora forte: “Ci sono anche altre figure che sono state ipotizzate dal coordinatore di Fratelli d’Italia altrettanto capaci e identitarie: Giovanni D’Ercole, Modestino Iandolo, Vincenzo Sbrescia, quindi tutti i nomi fatti fin qui sono validi e competitivi. Vedo un clima di grande collaborazione nel centrodestra. Naturalmente le elezioni sono sempre un inedito, quindi ci si può augurare che questa volta la sorpresa sarà proprio il centrodestra. Se si indovina una candidatura adeguata si potrà concorrere e chiedere le chiavi della città“.
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