“Approvarono atti illegittimi” – Corriere dell’Irpinia

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di Rodolfo Picariello – Si infiamma lo scontro tra la maggioranza consiliare arianese e l’ex sindaco Domenico Gambacorta, sulla vicenda di una attività di compostaggio che dovrebbe avere sede presso il Pip. «Una società di compostaggio richiede di insediarsi  nel Pip ma l’amministrazione Gambacorta dopo aver indetto  un avviso  senza prevedere limiti  per queste tipologie  di attività, nega la concessione dei lotti.  Cosa decide  di fare l’impresa? Si rivolge al Giudice e in Consiglio di Stato ottiene una vittoria contro il Comune».  Questo il fatto, su cui la maggioranza intende fare chiarezza e, quindi, il sindaco Enrico Franza ed il suo gruppo spiegano quelli che sarebbero i punti chiave della decisione del Consiglio di Stato.

«Le motivazioni che hanno portato al diniego dei lotti nel 2018 non sono valide, dunque gli atti posti dall’amministrazione Gambacorta sono illegittimi. E ancora, il Comune, amministrazione Gambacorta, per impedire  l’insediamento  dell’impresa  avrebbe dovuto prevedere, nel regolamento del Pip, una limitazione o esclusione  per questo tipologia di attività, ma non lo ha fatto. Quindi per tali motivi,  entro 120 giorni, dovrà assegnare  i lotti all’impresa. Solo se e solo quando la società  chiederà alla Regione di poter essere autorizzata a svolgere le attività, il Comune, nell’ambito della Conferenza dei Servizi, potrà eccepire l’assenza dei requisiti ambientali  e la presenza di vincoli paesaggistici ed avere una ultima chance per evitare l’insediamento,  e rimediare agli errori commessi  dall’Amministrazione Gambacorta, e noi proveremo a scongiurarlo».

Il sindaco Franza e la sua maggioranza si fermano dicendo che questa è la verità, questi sono i fatti. «Non ce ne voglia qualcuno se consideriamo  maggiormente autorevole  come fonte  il Supremo Collegio  della Giustizia amministrativa e non pubblicazioni social che  richiamano maldestramente piani di Comuni  del salernitano che nulla c’entrano con la vicenda in questione». Spiegati i motivi che hanno indotto il Consiglio di Stato a bocciare l’operato del Comune si conclude con dura ironia. «Tutto il resto  rappresenta un goffo tentativo di qualcuno di uscire  da un pasticcio in cui si è cacciato incomprensibilmente, da solo. Purtroppo noi non possiamo offrirgli aiuto. P.S. Nei prossimi giorni acquisiremo  ulteriori  informazioni per tenere  aggiornata la città su eventuali sviluppi». La comunità di Ariano ha sentito ora tutte le campane e può farsi una idea sulla questione specifica. Ma è possibile che vi siano altri momenti dedicati ad eventuali chiarimenti di parte.



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