Farsi travolgere dal mistero della Turandot o dalla passione disperata e maestosa dell’Aida non è solo emozionante e bello. È anche salutare. Perché, l’abbiamo detto più volte, la musica e la cultura sono un vero e proprio “farmaco”, capace di prevenire e curare malattie del corpo e della mente. Anche per questo non vediamo l’ora che scatti ancora una volta, sotto il cielo stellato di Versona, l’Arena Opera Festival, al via il 7 giugno 2024. Alla 101^ edizione!
Sarà anche l’occasione per festeggiare il recente riconoscimento del Canto Lirico in Italia come Patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco, che sarà celebrato in una serata speciale in mondovisione alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Fissa un punto di arrivo e al tempo stesso un punto di svolta nell’evoluzione della Fondazione Arena di Verona, adesso pronta a essere, a tutti gli effetti, un’eccellenza del Made in Italy culturale, economica e sociale.
Dietro a tanto fervore, ci sono anche la solerzia e il mecenatismo di altre eccellenze italiane. Il progetto “67 Colonne per l’Arena di Verona”, infatti, nel 2023 ha raggiunto la raccolta record di oltre 2,1 milioni di euro. Questo grazie alla lungimiranza di Gian Luca Rana, ceo di Pastificio Rana, e Sandro Veronesi, fondatore e presidente di Oniverse, i primi ad aderire al progetto, assieme alla media partnership del Gruppo Editoriale Athesis. Una spinta evolutiva capace di generare un coinvolgimento sempre più forte da parte di tante altre realtà imprenditoriali.
Era il 2021 quando, mentre tutto il mondo dello spettacolo live contava i danni economici derivanti dalla pandemia, la Fondazione Arena di Verona dava vita, insieme a Oniverse e al Pastificio Giovanni Rana, a una delle più innovative attività di fundraising che il mondo della cultura possa ricordare. “67 Colonne per l’Arena di Verona” è uno strumento di fundraising e corporate membership a sostegno dell’attività culturale ed economica che ha nell’Arena di Verona il suo epicentro, identificato simbolicamente nelle 67 Colonne del terzo anello dell’anfiteatro romano distrutto dal sisma del 1117.
La mission delle “67 Colonne per l’Arena di Verona 2024” ambisce a consolidare il ruolo di Fondazione Arena di Verona a testimonial mondiale del Made in Italy, portabandiera di arte e cultura, così come di artigianato e sartoria.
«Il più grande teatro all’aperto del mondo vive grazie ad ognuno di voi, al contributo di finanziatori, sostenitori e lavoratori», ha detto Cecilia Gasdia, soprano e sovraintendente della Fondazione Arena di Verona, in una serata a sponsor e colonne, alla presenza del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. «Con questa forte consapevolezza siamo pronti a dare il via al nuovo secolo dell’Arena Opera Festival e ad una stagione ricca di celebrazioni e grandi anniversari. La platea di aziende che ci sostiene è testimonianza della forza e della fiducia che il marchio Arena di Verona vanta a livello nazionale e internazionale. Proprio per questo, come hanno fatto quattro anni fa i fondatori delle “67 Colonne” Gian Luca Rana e Sandro Veronesi (nella foto sopra, ndr), accettando questa incredibile sfida, vorremmo segnare un nuovo traguardo e far sì che Fondazione Arena si affermi nel mondo come ambasciatrice dell’eccellenza del Made in Italy. In primis per l’arte, la musica e la cultura, nostra principale missione, ma anche per l’artigianato e per le aziende che l’accompagnano in questo nuovo percorso».
«Sono estremamente orgoglioso di sostenere per il quarto anno consecutivo il progetto “67 Colonne” a favore della Fondazione Arena”, gli ha fatto eco Gian Luca Rana, ceo di Pastificio Rana. «È un’iniziativa in cui ho creduto sin dall’inizio e di cui vedo frutti straordinari: grazie al supporto di tutti noi imprenditori, la Fondazione Arena ha arricchito la varietà delle proprie proposte artistiche, attirando così un pubblico ancora più ampio. Essere capaci di coinvolgere tante più persone non solo in Italia, ma anche oltre i confini nazionali, significa riportare l’Arena di Verona al centro dell’offerta culturale ed artistica internazionale, rinnovando il suo autentico splendore e promuovendo il suo ruolo di primaria eccellenza italiana nel mondo. Per me è una gioia immensa e un onore indescrivibile poter celebrare, in questa cornice unica, il canto lirico come Patrimonio immateriale dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco».
31 maggio 2024