Quella di Asidep è una vertenza infinita. Con patti e ipotesi di accordo puntualmente smentiti. Nonostante, qualche mese fa, in una riunione tra le parti, a palazzo di Governo, il prefetto di Avellino Paola Spena aveva raccomandato che si pagassero gli stipendi arretrati ai cinquantaquattro lavoratori e che si trovasse una soluzione.
I sindacati avevano dichiarato che, senza quella condizione condivisa, non ci sarebbe comunque stata nessuna firma ad un qualsivoglia tentativo di risoluzione. E gli operai della depurazione irpina non ci stanno. E, dopo la riunione che hanno tenuto nella mattinata di ieri, è seguito l’incontro, nel pomeriggio, a Pianodardine su convocazione del tribunale, con tutte le parti in causa, per confermare e definire la vertenza. Già nel febbraio scorso, comunque, era stata stilata una ipotesi di accordo, in merito agli impegni presi da Pasquale Pisano, presidente Asi, per il pagamento degli arretrati e del futuro occupazionale dei lavoratori. Che, intanto, rinnovarono le loro richieste sul rientro al lavoro, dopo il periodo di cassa integrazione.
Pisano, come al solito, assicurò l’assorbimento e, anzi, aggiunse due condizioni, a norma di legge: maggiore equità con la Cigs, rotazione e pagamento polizza meta salute per nove mesi a tutela dei cinquantquattro dipendenti. Che ammontava a 7mila e 200 euro.”A fronte di ciò- dicono dalle parti di Pianodardine-segue il mutismo della proprietà Asi”. Lavoratori e sindacati ritengono, inoltre, che”la vaghezza delle formulazioni della bozza di accordo siano finalizzati a raggirare i lavoratori in buona fede”. Arrivati a marzo, nella prima settimana Pisano avrebbe dovuto tenere fede al pagamento delle spettanze arretrate. Che, adesso, sono diventati cinque stipendi. Così modulate: a fine di ogni mese fino al saldo totale. Le giornate che potevano mostrarsi decisive, per la definizione della vertenza, potevano essere quelle dei due giorni appena trascorsi.Lunedi, infatti, c’è stata l’assemblea dei lavoratori Asidep i quali hanno invitato il presidente dell’Asi per dare risposte, vista la convocazione del giorno dopo del tribunale, per confermate e definire, appunto, la vertenza.
Alle richieste dei lavoratori, Pisano rispondeva con “blande paternali-scrivono i lavoratori in un ennesimo comunicato- senza dare nessuna assicurazione”. Anzi, scrivono, che il presidente dell’Asi ha dato vita alla sua vena favolistica”, dicendo di aver rispettato tutti gli accordi. Mentre i sindacati ricordano che”i fondi correnti dell’Asi sono per le attività dei lavoratori dell’Asidep”. E aggiungono:”Anche per altre necessità”. Il verbale di riunione dei commissari giudiziali è stato sottoscritto soltanto dal sindacato dell’Uglm, mentre le rsu di Asidep ed il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri, hanno abbandonato la riunione senza firmare.”Ricattare e prendere per fame i lavoratori-si legge alla fine del comunicato dei lavoratori della depurazione irpina-e’ il metodo di questi personaggi che si definiscono democratici e progressisti( riferito a Pisano e soci, ndr.)”?.
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