La Cassazione ha emesso un secondo annullamento riguardante il rifiuto del Riesame di Napoli di concedere misure attenuate a Livia Forte. La V Sezione Penale ha accettato la richiesta presentata dai difensori Saccomanno e Furgiuele, ordinando che il caso torni al Tribunale della Libertà.
La questione centrale è se il comportamento processuale di Forte, che ha reso dichiarazioni nel processo al Nuovo Clan Partenio, rappresenti un’allontanamento dai legami con il clan. Mentre il Riesame ha respinto la richiesta due volte, la Cassazione ha evidenziato che la questione non è definita come sostenuto dai giudici napoletani, sottolineando la mancanza di motivazioni chiare.
La vicenda ha origini nell’ottobre 2022, quando i difensori di Forte impugnarono il rifiuto del Tribunale di Avellino riguardo all’attenuazione delle misure cautelari. Il collegio ha respinto la richiesta, sostenendo la mancanza di elementi nuovi e di una volontà collaborativa da parte di Forte, che, non avendo escusso le vittime, avrebbe potuto influenzare le prove. La Cassazione rileva che la volontà collaborativa di Forte non è ancora emersa in fase dibattimentale. La questione, adesso, è tornata davanti ai giudici della Suprema Corte, che hanno invece condiviso le valutazioni della difesa e annullato nuovamente con rinvio a nuova sezione del Riesame la decisione sulla possibilità di attenuazione della misura, con i limiti che fisserà la Cassazione.