Autonomia, da Napoli al via la raccolta firme per il referendum abrogativo

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“L’Autonomia differenziata, togliendo il fondo di perequazione economica, sostanzialmente dicendo ‘chi ha di più ha più servizi, chi ha di meno si arrangi’, aumenta le disuguaglianze non solo tra Nord e Sud ma anche tra aree urbane e interne, e all’interno delle stesse Regioni e delle medesime aree urbane”. Così Andrea Morniroli, co-coordinatore del ForumDD, tra i 34 primi firmatari del quesito referendario, che sarà presente all’avvio della campagna referendaria a NAPOLI martedì 23 luglio alle 18 in piazza Municipio.

Il Forum Disuguaglianze e Diversità é uno dei 34 soggetti del Comitato promotore per la raccolta firme per il Referendum per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata che partirà questo fine settimana con iniziative e banchetti in tutta Italia.

L’Autonomia differenziata, sostengono dal Forum, è una legge che va abrogata perché spaccherà il Paese in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze a danno di tutta la collettività. “E’ per questo – si legge in una nota – che il Forum Disuguaglianze e Diversità ha aderito convintamente a questa battaglia”.

Il Forum ha inoltre pubblicato una nota di approfondimento, con tre focus sui settori più sensibili dove ci possono essere i maggiori rischi derivanti dall’impatto della legge, ovvero la sanità, l’istruzione e l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Garantire i livelli essenziali delle prestazioni, ancora dal Forum, significa per i cittadini e le cittadine poter esercitare i propri diritti allo stesso modo ovunque si risieda. “Invece l’Italia è segnata da squilibri strutturali della spesa pubblica e l’autonomia differenziata cristallizzerà questo squilibrio: secondo i dati dei Conti pubblici territoriali (Cpt), il 70,7% della totalità della spesa del settore pubblico allargato in Italia continua ad essere concentrato nelle regioni del Centro-Nord, il 29,3% nel Mezzogiorno. Ma i problemi non riguardano però soltanto chi abita nel Sud Italia.

Dai dati del Rapporto Ahead di Cittadinanzattiva, emerge ad esempio che alcune regioni del Nord contano meno pediatri e medici rispetto alla media nazionale. E se con l’autonomia differenziata la Lombardia pagherà di più i propri medici, il Piemonte più povero si potrebbe trovare a fronteggiare una carenza”.



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