“Il Servizio Bilancio del Senato mette nero su bianco quello che andiamo dicendo da mesi: con il progetto Spacca Italia di Calderoli ci sarà una disparità di risorse tra regioni che aumenterà le disuguaglianze. Ma davvero i patrioti che si riempiono la bocca con la parola “nazione” sono disposti ad avallare questa sciagura e a mandare a gambe all’aria un pezzo di Paese?”.
Toni Ricciardi, deputato irpino del Pd, commenta dal suo punto di vista quel che è del paese, e del divario tra Nord e Sud.
Ricordiamo che l’autonomia differenziata è già partita. Con la legge di Bilancio del 2023 ci sono le regole e i soldi per avviare il percorso, che sarà poi integrato dal disegno di legge che Roberto Calderoli ha consegnato giovedì a Giorgia Meloni. Il presidenzialismo e l’autonomia differenziata «sono strade completamente diverse e rincorrere l’una per l’altra veramente mi sembra sconclusionato e privo di senso e significato» ha detto il ministro per gli Affari regionali e le autonomie sull’eventuale esistenza nel governo di una doppia velocità per l’attuazione dell’autonomia.
«Questi riscontri pubblicati sui giornali – ha aggiunto Calderoli – non li ho verificati. Ho avuto un vertice con Meloni, con Fitto e con altri ministri e detto che entro fine 2022 avrei fatto una proposta». Colpi di scena sono ancora possibili, tuttavia si è usciti dalla fase delle dichiarazioni per passare a quella operativa con scadenza, se il ddl Calderoli sarà approvato nella versione attuale, a settembre 2024 quando il voto finale del Parlamento renderà operativa – e irreversibile – l’intesa con la quale lo Stato cederà poteri e risorse alle Regioni.
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