Nei giorni scorsi tre giovani irpini sono stati destinatari di provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane – D. AC. UR. c.d. daspo Willy – adottati dal Questore di Avellino al termine dell’attività di analisi svolta dalla Divisione Anticrimine. I provvedimenti, adottati ai sensi dell’art. 13 del D.L. nr. 14/2017 e successive modifiche, si inseriscono nelle strategie di prevenzione per tutelare il decoro urbano e consentire una libera fruibilità delle zone della c.d. movida.
Sono stati emessi a seguito di aggressione, per futili motivi, avvenuta nel mese di aprile nei pressi di un esercizio pubblico del capoluogo, nei confronti di un giovane rumeno residente in provincia che, nella circostanza, riportava lesioni al volto, al torace e alle mani.
I tre irpini, inoltre, hanno evidenziato ulteriori condotte antigiuridiche nei confronti del personale delle sezioni Volanti, intervenuto sul posto a seguito di segnalazione di un cittadino, rifiutando di fornire le proprie generalità, oltraggiandoli e minacciandoli e, pertanto, segnalati all’A.G. competente.
Nel merito, nelle prime ore del 10 aprile scorso alla Sala Operativa della Questura veniva segnalata una lite in atto e in particolare una violenta aggressione da parte di tre giovani nei confronti di un altro giovane. Il personale, immediatamente intervenuto, notava nei pressi della rotatoria di via G. Dorso un giovane che alla loro vista si accasciava a terra, prontamente soccorso, nell’immediatezza riferiva che, dopo aver chiesto un accendino, uno dei giovani iniziava ad inveire nei suoi confronti e poi improvvisamente lo colpiva; poco dopo, a mezzo ambulanza, veniva trasportato presso il locale nosocomio.
Nelle immediate vicinanze, disteso in un’aiuola, veniva individuato un giovane che fin da subito evidenziava un alito vinoso ed escoriazioni alle mani il quale veniva raggiunto da altri due ragazzi che, a seguito di una ricostruzione dei fatti, venivano individuati come autori dell’aggressione. Gli stessi mostravano fin da subito un atteggiamento poco collaborativo, assumendo condotte di resistenza, ingiurie e minacce nei confronti degli operanti rendendo necessario il loro accompagnamento in Questura per gli accertamenti di rito.
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