“Avellino, che emozione. Dobbiamo costruire un’idea”

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Il nuovo corso biancoverde è finalmente pronto a partire. Nel giorno che apre la stagione ’22-23, con l’inizio del ritiro di Mercogliano, il neo allenatore dell’Avellino, Roberto Taurino, è stato presentato alla stampa e alla piazza. Tantissimi i temi toccati nel corso della conferenza, che è servita a tracciare le linee guida del nuovo progetto dei lupi. Qui di seguito le dichiarazioni rilasciate:

Sulla fiducia – “Mi fa piacere ed è quella che cercheremo di ripagare. Il miglior modo per ripagare la fiducia è quella di dare sempre l’anima, questo deve essere il nostro obiettivo costante. Non dobbiamo porci obiettivi diversi, se non quello di entrare in campo e dare il massimo sin dal primo allenamento di questo pomeriggio. I risultati sono frutto di un percorso: se daremo sempre il massimo, potremo costruire qualcosa di buono”.

Sull’atteggiamento – “Il calcio è fatto di due fasi. Le squadre che riescono ad ottenere grandi risultati sono quelle che hanno equilibrio e sanno muoversi in tutte e due le direzioni. Abbiamo un nome e una storia importanti, ma ciò non deve essere per noi un peso. Il calcio dimostra che anche le piccole realtà, lavorando bene, possono raggiungere grandi risultati. Una squadra deve incarnare lo spirito di un popolo. Dobbiamo tendere alla perfezione, sapendo che è irraggiungibile ed è quindi uno stimolo costante. L’idea dello spirito è quella che mi accomuna di più al direttore”.

Sulle emozioni e sulla voglia di riscatto – “Oggi c’è emozione, non posso nasconderlo. Seguo il calcio da sempre, negli anni ’80 ero un ragazzino ma conosco bene la storia dell’Avellino. Sono arrivato in una piazza importante, la percezione che ho avuto è quella di un grandissima opportunità. Sono ben contento di prendermi questa responsabilità: so di avere pregi e difetti, ma garantisco che darò tutto me stesso attraverso il lavoro quotidiano. Dobbiamo costruire un’idea che ci caratterizzi come squadra”.

Sul mercato – “Abbiamo avuto dei confronti e ci siamo ritrovati su tantissimi punti. Innanzitutto volevamo una squadra fresca e intensa. Avellino è una piazza che ha sfornato calciatori importanti, anche il direttore in passato ha dimostrato di avere occhio e da questo punto di vista ci siamo ritrovati. Sulle caratteristiche non sveliamo troppo, ma stiamo lavorando con un’idea e quella è la cosa fondamentale”.

Sull’obiettivo – “Sono consapevole che tutti si aspettino grandi proclami. Il tifoso deve sognare, noi dobbiamo fare in modo di costruire qualcosa per cui si possa sognare. Per quanto riguarda gli acquisti, sicuramente arriveranno giocatori importanti ed è giusto avere pazienza, senza farsi prendere dall’ansia. Dobbiamo essere sostenibili, ma competitivi, costruendo un percorso che ci permetta di migliorare. Ho firmato per un anno perché accetto le sfide, sappiamo dove vogliamo andare e vediamo quanta di quella strada riusciamo a percorrere. Ma la strada la conosciamo”.

Sull’ambiente – “Con i giornalisti sono abbastanza allenato, visto che mia moglie è giornalista. È giusto che ci sia attenzione, una certa aspettativa, fa parte del mestiere. Sappiamo che il risultato per il lavoro che facciamo è determinante, nessuno vuole sfuggire da questa logica. Se vogliamo costruire un percorso, però, bisogna passare anche da alcune situazioni, che a volte ti possono portare anche a subire qualcosa ma comportano un’evoluzione. Tutti gli allenatori lavorano per vincere, ma le vittorie vanno costruite nell’ottica di un percorso”.

Sul modulo – “Ci siamo orientati su un modulo di base, senza trascurare l’idea di prendere giocatori polifunzionali. Il calcio si è evoluto tanto e quindi bisogna avere delle soluzioni alternative, leggendo bene le partite. Abbiamo un’idea di base, ma non sono fossilizzato sul modulo e credo che sia relativo. Il calcio è essenzialmente occupazione degli spazi con i tempi giusti, il filo conduttore si chiama gioco”.

Su Micovschi – “Nella rosa dello scorso anno ci sono giocatori che possono darci tanto, come Micovschi. Di lui ci ha impressionato la volontà di restare ad Avellino, è un segnale importante per noi. Siamo stati ben contenti e siamo contenti che possa fare una grande stagione, come tutti i suoi compagni”.

Su D’Agostino – “Quando l’ho incontrato mi ha lasciato parlare molto su quella che è la mia idea di calcio. Mi ha colpito il suo grande attaccamento, è un tifoso prima di essere un Presidente e questo è molto importante. Mi ha fatto una buonissima impressione e spero pertanto di vederlo felice a maggio, ripagandolo”.

Sugli addii – “Non bisogna esasperare, stiamo cercando soluzioni, come succede in ogni piazza. Cerchiamo di stare tranquilli, sono situazioni di mercato e noi abbiamo una persona altamente capace ad occuparsene. Stiamo lavorando già da tempo, cercheremo di fare il meglio in tutto, anche nella costruzione della rosa. Poi a volte succede che ti rimane un calciatore all’inizio fuori dai piani e diventa un calciatore importante. Non bisogna fasciarsi la testa su questo”.

Sul paragone con Conte – “Paragone un po’ troppo pesante, sono ancora molto lontano. Nella mia terra lo conosciamo bene, ma ognuno di noi è se stesso. Questi sono accostamenti che non fanno bene e creano solo aspettative, andiamoci cauti”.



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