Avellino, D’Agostino: “L’Avellino è in buone mani, striscioni e cori mi lasciano perplesso”

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In seguito a notizie apparse su organi d’informazione circa la presunta  volontà da parte dell’attuale proprietà di cedere l’U.S. Avellino 1912, il presidente Angelo Antonio D’Agostino precisa quanto segue.

Scelgo di intervenire attraverso un comunicato non certo per paura di un confronto che avverrà, con gli organi d’informazione, lunedì 26 settembre 2022 alle ore 17:30. Non stiamo vivendo un momento facile da un punto di vista del risultato sportivo ma da qui a pensare che, dopo due anni e mezzo di innumerevoli sacrifici nel periodo storico più difficile del secolo, possa cedere la società è quanto di più lontano ci può essere dalla realtà. Abbiamo rilevato l’Avellino due anni e mezzo fa (non gratuitamente come spesso si sente dire) in una situazione di assoluta difficoltà debitoria e ad un passo dal baratro. Abbiamo disputato una sola partita e poi il campionato è stato sospeso per il Covid-19. Ne abbiamo approfittato per ripianare i debiti. Pochi mesi dopo è stato fatto un ulteriore investimento, rispetto a quanto previsto, per disputare una sola gara di playoff, appunto per dimostrare alla piazza che non ci saremmo mai sottratti ad alcun impegno (nonostante la partecipazione agli spareggi promozione fosse facoltativa ed avendo pochissime possibilità di vincita, essendo la squadra costruita dalla precedente gestione arrivata al decimo posto in classifica). La stagione 2020/21 è stata la prima sotto la nostra gestione. Nonostante difficoltà oggettive dovute alla pandemia (protocolli, stadi chiusi e tante altre problematiche) abbiamo raggiunto la semifinale playoff. Poi, essendoci fermati ad un gradino e mezzo dalla promozione, si è scelto di puntare sulla continuità del progetto tecnico. La stagione 2021/22 non è andata come volevamo ed abbiamo optato per un cambio di rotta, annunciando il repulisti poi attuato nei mesi successivi. Questa è la breve cronistoria dei nostri due anni e mezzo, fatti di un impegno costante e di un’ambizione che non è mai cambiata. Non comprendo perché mi si chiede di chiarire qualcosa che è chiaro nei fatti. Anche quest’anno è stato dato mandato alla nuova area tecnica di rispettare i programmi che ci siamo dati due anni e mezzo fa, senza cambiare assolutamente i nostri obiettivi. Purtroppo i risultati non ci stanno dando ragione ma siamo soltanto alla terza giornata ed il campionato è ancora lungo. Che in questo momento sia deluso, amareggiato ed arrabbiato è la verità, ma non ho mai pensato neanche un momento di cedere la società. Certamente non è il contesto che immaginavo e sognavo quando ho deciso di rilevare l’Avellino. Da irpino sentirsi offeso sul piano personale, familiare e professionale con striscioni e cori indecenti, non certamente soltanto sul piano sportivo, come dovrebbe essere, è un qualcosa che mi lascia perplesso. Un clima di destabilizzazione probabilmente alimentato da mitomani che hanno astio contro l’uomo Angelo Antonio D’Agostino. D’altro canto mi hanno fatto molto piacere gli innumerevoli attestati di stima e solidarietà che mi sono arrivati in queste ore. Un presidente ha anche bisogno di questo. Ringrazio tutti gli stakeholders che ci sostengono dal nostro primo anno di gestione. Il loro apporto è fondamentale e se qualcuno di loro avesse intenzione di fare un passo in più al nostro fianco ne saremo ben lieti. Vi assicuro, però, che l’Avellino è stato, è e resta in buone mani per garantire dignità al nostro glorioso sodalizio, confidando sull’arrivo quanto prima di risultati sportivi positivi”. 



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