Avellino, l’incendio in via di Capua è di origine dolosa. Una residente: “Abbiamo rischiato la vita”

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Poteva trasformarsi in una tragedia l’incendio in via Leonardo Di Capua, che ha interessato un camper parcheggiato, sotto i portici di un prefabbricato pesante del posto, che poi si è propagato ad altre tre autovetture. Ingenti i danni dopo i primi bilanci di una nottata di soccorsi, a cui ha preso parte il sindaco Gianluca Festa.

La dinamica è al vaglio delle forze dell’ordine, che indagano sull’incendio. Il camper, il cui rogo sembrerebbe di natura dolosa,  sarebbe di proprietà del padre di un pregiudicato, residente in una palazzina vicina  e ristretto agli arresti domiciliari insieme alla compagna. il clima che si respira  dopo l’incendio  è di paura. A rompere il silenzio tra i  residenti  è la signora Silvana Festa, residente al secondo piano di un appartamento dello  stabile vicino, che ha lanciato l’allarme questa notte.”Ho sentito il primo botto verso le 3. Ho aspettato due, tre secondi, Poi ho avvertito il secondo boato. E mi sono affacciata subito e ho visto il riflesso delle fiamme all’esterno del palazzo.Ho chiamato  subito il 113 e  l’ agente di polizia mi ha  invitato  a lasciare il  mio appartamento  e  di allontanarmi dal palazzo. Poi sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno subito  domato le fiamme.  E’venuto il sindaco, che ha provveduto a far allontanare i bambini dallo stabile e a farli dormire in un albergo.La roulette stava da tempo  sotto lo stabile, ma non ci sono mai stati problemi. Il proprietario  del camper abitava prima in questo stabile. Poi è stato assegnato un nuovo alloggio popolare di fronte.  Prima parcheggiava  nella piazzetta e poi  invece era sua abitudine  metterla  sotto l’area coperta dell’edificio”.

 

“Noi ringraziamo il sindaco Festa per la presenza e l’incoraggiamento.  Ma siamo in un degrado totale. Siamo – sottolinea la signora Elena – stati abbandonati. Abbiamo bisogno di un appartamento  e anche perchè  siamo persone  che pagano come tutti gli altri.   Per il sindaco queste sono case da abbattere perchè  erano gli alloggi provvisori per una durata di dieci anni. Credo come inquilini dovremmo andare tutti insieme  e recarci in Procura ad esporre questi problemi che si verificano. Stanotte con  mio marito che ha un tumore di terzo grado  ed è dotato di una sacchetta  e con mio figlio ci siamo allontanati di fretta e siamo stati in strada per lo spavento. Una notte insonne con bambini e anziani in strada. Il fumo ha  annerito anche le pareti e i pavimenti anche del nostro stabile.  Abbiamo rischiato molto perchè al primo piano, dove abitano due  giovani,  che hanno perso i genitori, c’erano delle bombole di gas sul balcone.   Poteva  diventare una strage. E infatti il sindaco ci ha detto vi è andata bene”

Infine la signora Silvana lancia l’appello. “Noi vorremmo un appartamento per viverci  e abbiamo fatta richiesta.  Hanno detto che  stanno facendo la ricostruzione.  So solo  che chi  ha un santo in paradiso la casa  già ce l’ha ed io non ce l’ho e sono ancora qua”.


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