’L Istituto Tecnico Economico Amabile e “Libera” hanno promosso per questa mattina alle dieci un incontro per ricordare Pasquale Campanello: “Eroe civile della nostra comunità”.il confronto è stato aperto dai saluti istituzionali della dirigente scolastica dell’I.T.E “Amabile” Antonella Pappalardo e dagli interventi del consigliere del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino Maria Rita Martucci,
Referente dei progetti di legalità, da Antonietta Oliva Campanello, vedova di Pasquale Campanello e da anni impegnata nella scuole e nella società con l’Associazione “Libera”, il pm Luigi Iglio Sostituto Procuratore presso la Procura del Tribunale di Avellino e il vicequestore Aniello Ingenito, Capo della Squadra Mobile di Avellino.
Una mattinata per ricordare l’agente della Polizia Penitenziaria ucciso davanti alla sua abitazione nel febbraio del 1993, lasciando moglie e figli e soprattutto senza che, a distanza di trentuno anni, ci sia la verità su quella morte. Un anno fa circa il Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo si era impegnato a “riaprire” il caso Campanello. Ovviamente se ci sono indagini aperte resta coperto da segreto istruttorio, la speranza che ci possa essere però una svolta c’e’ sempre, viene coltivata insieme alla memoria
Particolarmente toccante è stato l’intervento di Antonietta Oliva, vedova di Pasquale Campanello, che ha condiviso con il pubblico il suo dolore trasformato in un messaggio di speranza.“Il mio intento è sempre lo stesso: raccontare e condividere questo dolore affinché tragedie simili non si ripetano mai più. Credo che Pasquale possa essere, mai come in questo momento di grandi fragilità, un esempio per i giovani”, ha dichiarato Antonietta Oliva. Un messaggio forte, che sottolinea l’importanza di preservare la memoria e il valore del sacrificio.
La preside dell’istituto, Antonella Pappalardo, ha spiegato le motivazioni alla base dell’iniziativa, sottolineando l’importanza di percorsi concreti di consapevolezza civica. “È facile ricordare nomi celebri come Falcone e Borsellino, ma le vittime delle nostre terre sono spesso meno note. È fondamentale che i giovani comprendano che un delitto non è solo il dramma di un momento o di una famiglia. Questi eventi colpiscono profondamente anche le forze dell’ordine e gli inquirenti, lasciando dolori che si protraggono nel tempo”, ha affermato Pappalardo.