Una sconfitta troppo brutta per essere vera. L’Avellino esce dal Curcio di Picerno tramortito, con le proprie convinzioni sgretolate e una programmazione, nata a giugno, che sembra essere gia diventata fragile. Un k.o. per 4-1 che per forza di cose porta ad una notte di riflessioni, per tutte le parti in causa. Per l’allenatore, che nell’intervista post gara ha rimarcato come sia inspiegabile il calo mentale dei calciatori e che dovrà cercare di capire, nonché di rimediare, a quanto visto. Ma anche per la dirigenza e la proprietà, perché una partita del genere nella gara di esordio di un campionato in cui si ambisce alla Serie B non può di certo passare inosservata.
Avellino, Pazienza e lo spettro di Rastelli
Per questo motivo la prossima sfida dei biancoverdi, in programma al Partenio-Lombardi lunedì 2 settembre contro il Giugliano, potrebbe già essere un primo crocevia cruciale sul cammino dei lupi. Su Pazienza sembrerebbe aleggiare lo spettro di Massimo Rastelli, con l’allenatore di Pompei che esattamente 12 mesi fu riconfermato sulla panchina irpina con qualche perplessità, per poi uscire sconfitto nelle prime due giornate di campionato ed essere subito esonerato. Se il modus operandi dei vertici societari resterà lo stesso, a questo punto il derby campano che si giocherà tra più di una settimana potrebbe già essere decisivo per la permanenza di Pazienza ad Avellino. Sette giorni di riflessione, sette giorni per rimediare a quanto (non) visto a Picerno, sette giorni prima di una sfida che può essere già risolutiva, in un senso o nell’altro. Al Partenio arriva il Giugliano: vietato sbagliare.