Matteo Ciofani, difensore del Bari, alla Gazzetta dello Sport – edizione Puglia & Basilicata si racconta a partire dall’importanza della fede e poi pensa alla classifica: “Anni fa ho cominciato a leggere la Bibbia, a frequentare chiese evangeliche e ho messo da parte il mio “io”. Al primo posto c’è sempre Gesù, in tutto quel che faccio. Questo non significa che in campo non ci metta grinta, non sia cattivo quando è il caso. Nel calcio si fa presto a essere etichettati “finti preti”. No! Faccio il mio lavoro, col supporto dei giusti valori. Senza essere condizionato dalla direzione in cui sta andando il mondo: la ricerca del successo e dei soldi, voler prevalere sull’altro”.
Sull’inseguimento della capolista conclude: “Non è il momento di fare i conti, ce n’è di strada da percorrere. E 6 punti non sono tanti. Bari e il Bari sono obbligati a cercare, sempre, la vittoria. Quel che abbiamo fatto e continueremo a fare. Vedete, l’esperienza di Frosinone mi ha lasciato in eredità un prezioso insegnamento: con un gruppo compatto di amici, in campo e fuori, si possono raggiungere traguardi impensabili”.
(tuttoc.com)