“Bisogna intercettare i casi sommersi che sono quelli più gravi” – Corriere dell’Irpinia

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 Il Codice rosso e la  violenza di genere il tema discusso nel  convegno  organizzato  dall’ordine degli Avvocati  di Avellino e svoltosi oggi pomeriggio nell’aula magna del tribunale del capoluogo irpino. All’evento a cui hanno preso parte  i massimi riferimenti  delle forze dell’ordine e sono stati discussi  gli strumenti legislativi e  di contrasto al fenomeno della violenza di genere.

I saluti sono stati affidati al presidente Fabio Benigni, al presidente facente funzione del Tribunale di Avellino Roberto Melone , al Procuratore Domenico Airoma e all’avvocato Raffaele Tecce, responsabile della Formazione in materia penale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avellino. Sono inoltre intervenuti il questore di Avellino, Pasquale Picone, il comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino, Domenico Albanese, il sostituto procuratore della Repubblica, Teresa Venezia, l’avvocato Ennio Napolillo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, e il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino, Francesca Spella.

“È sicuramente una importante opportunità di approfondimento di un tema che continua a essere sempre sulla ribalta nazionale, purtroppo anche locale, perché anche nella nostra realtà territoriale abbiamo esperienze negative da questo punto di vista”, afferma l’avvocato Giovanna Perna. “La violenza di genere, mi preme specificarlo, non è soltanto l’aggressione fisica, non è soltanto il femminicidio, ma assume diverse forme. Proprio questa mattina colgo l’occasione per esprimere la mia solidarietà alla collega, nonché sindaco del Comune di Cervinara, Caterina Lengua. Il tema merita assolutamente attenzione, perché il fenomeno, nonostante gli interventi legislativi, nonostante quella che io definisco una schizofrenia del legislatore, che ha messo in piedi una serie di riforme legislative, continua a preoccupare, poiché a mio avviso c’è ancora un substrato culturale molto profondo da sradicare. Quindi, se non lavoriamo in questa direzione, potremo avere tutte le riforme, dal Codice Rosso alla riforma Roccella, che comunque è una riforma che, a mio avviso, ha perso un’occasione importante, perché noi continuiamo, nonostante tutto, ad avere nel nostro codice di procedura una norma mancante. La norma che manca è l’incidente probatorio, che deve essere normativizzato quando deve essere ascoltata una vittima di violenza. Fino a quando non avremo uno strumento idoneo, la vittima continuerà a subire una vittimizzazione secondaria. Ed è questo che chiaramente a noi operatori deve interessare e interessa; questa per me oggi è una grande occasione di approfondimento, peraltro con illustri moderatori e relatori che avrò l’onore di moderare, perché la Commissione Pari Opportunità, che da poco si è costituita, tiene molto a questo fenomeno. Purtroppo il femminicidio continua a essere impellente nella nostra realtà territoriale e nazionale, e quindi è necessario che ci siano continue attività di sensibilizzazione. Quella di oggi è sicuramente, oltre a un’attività di sensibilizzazione, anche un’occasione di approfondimento su tutte le modifiche legislative intervenute negli ultimi tempi, da dicembre del 2023 ad oggi. In particolare, leggevo proprio qualche giorno fa di una direttiva della Comunità europea, per cui il Parlamento europeo ha emanato una direttiva alla quale verosimilmente tutti i paesi della Comunità europea dovranno adeguarsi riguardo ai criteri da adottare, sia in relazione alle varie fattispecie di reato, ma soprattutto rispetto agli interventi e alle attività di prevenzione che è necessario mettere in campo”.

“La priorità non è tanto seguire i numeri, quanto cercare di far emergere ciò che non emerge, perché siamo certamente oppressi da molte denunce, che purtroppo, molto spesso, sono anche strumentali”, aggiunge il procuratore Domenico Airoma. “Non riusciamo ancora a intercettare quei casi sommersi, silenti, di violenza, che invece sono quelli che poi risultano essere i più gravi. Ecco, l’obiettivo di un bravo investigatore deve essere questo; ma per raggiungerlo è indispensabile avere la collaborazione di tutta la società civile, e soprattutto di quelle associazioni che praticano il vero e autentico diritto”.

“I numeri delle violenze sono direttamente correlati alla capacità di essere una società civile, nel senso che dobbiamo anticipare la tutela delle vittime”, conclude il Questore di Avellino Pasquale Picone. “Per anticipare la tutela, è necessario intercettare i reati spia. Quindi, chi è a conoscenza di una situazione di prevaricazione o di violenza contro una donna, o di un’altra situazione che richiede l’attenzione delle forze dell’ordine, deve segnalare. Dobbiamo essere cittadini responsabili”.



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