Piero Braglia, da ieri, è ufficialmente il nuovo allenatore dell’Us Avellino. Ieri il tecnico, dopo il breve video di presentazione, si è recato anche in quel di Sturno per osservare il campo che ospiterà i biancoverdi nel ritiro estivo.
Questa mattina, invece, per lui video conferenza di presentazione sulla piattaforma Zoom. Queste le sue parole: “Ringrazio la società per la fiducia, spero di fare il meglio. Spiace per questa conferenza, ma se questo dobbiam fare lo facciamo. Ho accettato perché mi è piaciuto il presidente, come si è posto. Poi conosco Di Somma, ovviamente, ma D’Agostino mi ha convinto per la sua semplicità, ha dei bei modi. La trattativa è durata poco: nel giro di 1 settimana son stato chiamato e basta, non c’è stato bisogno di dire altro. Siam venuti giù e abbiamo definito tutto. Mi ha contattato il direttore Di Somma, mi è stata chiesta la disponibilità e poi di incontrarci. Dopo svariati incontri si è arrivati ad un accordo. Il direttore è stato sicuramente determinante per il mio arrivo, sicuramente lui ha fatto il mio nome. Se c’erano altre squadre interessate a me? Sì, ma son cose normali nel calcio. Chiunque con delle ambizioni ha voglia di allenare l’Avellino: è una piazza che attira, non come le altre di Serie C. Spero di avere un po’ di fortuna e di riportare questa piazza dove merita“.
Avellino non è una piazza semplice, ma c’è voglia di far bene: “Sono abituato alle piazze difficili, questa sicuro lo è per vari motivi. Ma come tutte le piazze conta il campo, da questo punto di vista sono tranquillo. Il programma è quello di migliorarci: l’Avellino è arrivato a 29 punti dalla prima in classifica, quindi dobbiamo migliorare velocemente, dove possiamo arrivare lo dirà il campo. Alleno per salire, ovviamente, sempre. Non abbiamo la bacchetta magica: la squadra sarà rinnovata tutta eccetto 2-3 elementi, dovremo essere bravi a sceglierli, dobbiam prendere gente che viene per far bene e che non ha la pancia piena. Chi rimarrà? Son cose che rimangono in società. Di Somma chiamerà i diretti interessati e vedrà se vorranno rimanere o no, ma non entro nel merito. Servirà una squadra di tanti elementi, senza dare certezze a nessuno di giocare per forza, perché dovranno lottare per la maglia. Dobbiamo allestire una rosa per bene, con calma, Per quanto riguarda il mio staff: De Simone sarà il secondo, Natalino preparatore atletico, Pagotto preparatore dei portieri. Quest’anno ho seguito l’Avellino, Di Somma e Capuano hanno fatto bene“.
Si parla di una squadra giovane: “La rosa sarà costruita per l’assetto tattico che ho in mente, il direttore sta lavorando in questo senso. Abbiamo un’idea, ma dobbiamo poi vederli in campo, i moduli contano fino ad un certo punto. Non sarà 3-5-2 o 4-3-1-2. Avellino ha delle pretese calcistiche perché è una piazza importante, il presidente vuole una squadra giovane ma questi calciatori dovranno avere già campionati di C alle spalle, altrimenti molte pretese non le potremmo avere. Il progetto mi piace, è una scommessa che vogliamo vincere“.
Molti lo paragonano a Mazzone: “Sono orgoglio di essere accostato ad uno come lui, son stato 4 anni accanto a lui e per me vuol dire tanto. Per quanto riguarda il modo di giocare sarà funzionale a quello che vogliamo fare. Bello venire in piazze così, non mi piace andare ad allenare squadre dove non c’è pressione“.
L’anno prossimo sarà un campionato non facile: “Ci sarà il Palermo, speriamo di non avere il Bari. Il girone C è sempre quello più difficile, ma saremo pronti per queste difficoltà. Ma vogliamo far contenti i tifosi, voglio regalare soddisfazioni a questa piazza. A quest’età servono piazze che ti danno stimoli. Giocare senza pubblico? Non mi piace, è come fare un allenamento. E non aiuta nemmeno i calciatori: speriamo le cose possano cambiare fin quando iniziamo“.
Intanto ci si prepara ad organizzare il ritiro estivo: “Quello di Sturno è un campo bellissimo, spogliatoi vanno solo puliti: speriamo di poterci andare, crediamo di andare dal 13 in poi. Se cambierà la data di partenza del campionato cambieremo anche le date“.
Infine sulla lunghezza dell’accordo con la società: “Non voglio mettermi contratti lunghi sulle spalle perché se le cose non vanno bene o magari qualcuno non è contento deve essere libero di fare come vuole. Quindi ho firmato un contratto annuale“.