Brutte notizie, l’INPS rivuole i soldi del bonus dalle famiglie: “Errori nei conteggi”

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L’INPS ha il diritto di chiedere la restituzione di soldi erogati per dei bonus alle famiglie: presto molti contribuenti avranno delle brutte sorprese.

Soldi concessi in eccesso sotto forma di bonus e aiuti. Il problema è sempre lo stesso. Quando i bonus concessi dall’INPS sono collegati ai redditi o ad altre situazioni contingenti su cui deve essere effettuato un calcolo, non è escluso che l’istituto possa sbagliare i conteggi (o possa essere indotto a sbagliare il calcolo) e che poi versi più del dovuto. Quindi, a causa di un errore, l’INPS potrebbe rivolere indietro i soldi già entrati nei conti delle famiglie attraverso dei bonus. Ma è giusto?

L’INPS rivuole indietro i soldi del bonus – ilciriaco.it

Negli scorsi mesi tantissimi italiani hanno fatto richiesta dell’assegno di inclusione. E in tanti hanno visto la loro domanda respinta. Ma ciò non basta a inquietare coloro che hanno perso il reddito di cittadinanza. L’INPS ha infatti annunciato di voler recuperare i soldi erogati nei primi mesi di quest’anno chiedendoli indietro alle famiglie.

La normativa vigente dice che il contribuente non dovrebbe avere responsabilità qualora l’INPS gli versasse, sotto forma di pensione, bonus o altro, più del dovuto per via di un proprio errore di calcolo. Se invece l’indebita percezione dipende dal contribuente, l’INPS ha tutto il diritto di richiedere la restituzione delle somme già erogate.

Soldi del bonus da restituire subito all’INPS: cosa sta succedendo

I percettori che dovranno restituire l’intero importo dell’assegno di inclusione sono, in questo caso, coloro che hanno omesso informazioni sui loro redditi o che hanno fornito informazioni false per ottenere il sussidio. In tanti, insomma, hanno richiesto l’aiuto senza averne diritto o hanno taciuto sull’aumento del proprio reddito per poter rientrare nei requisiti dettati dal Governo per l’AdI.

Stangata per i percettori di AdI
L’INPS si riprende gli euro versati alle famiglie – ilciriaco.it

Nei prossimi giorni, l’INPS fornirà le opportune e dettagliate informazioni sui metodi e i tempi di restituzione. Sarà importante agire con prudenza e magari segnalare eventuali errori o situazioni che potrebbero determinare errori di calcolo prima che si faccia avanti l’INPS.

Tutto ciò per evitare la fattispecie del dolo. Di solito, quando si verificano simili circostanze, l’istituto può chiedere la restituzione entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui sono state erogate le somme che non spettavano. Se entro tale termine non arrivano richieste da parte dell’INPS, la restituzione potrebbe anche passare in cavalleria: in pratica potrebbe essere non più necessario restituire quanto percepito in più.

L’unico modo per difendersi, in certi casi, è non commettere errori durante le richieste e non dichiarare il falso. Poi è importante essere almeno un po’ consapevoli dei propri diritti e doveri rispetto a quello che l’INPS può o non può richiedere.



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