In tutte le province del Distretto della Corte d’Appello di Napoli, “vi è un generalizzato calo dei delitti, che ci fa ben sperare per il prossimo futuro”. E’ quanto emerge dalla relazione introduttiva della presidente della Corte di Napoli, Maria Rosaria Covelli, nel corso della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario a Castel Capuano. I dati di Napoli e provincia registrano un -5,33%, quelli di Benevento un -8,2%, positivi anche i risultati di Avellino e Caserta.
Vi è “l’esponenziale aumento delle iscrizioni dei reati contro la persona rispetto all’anno precedente (19 nel primo semestre del 2024, a fronte dei 12 del 2023), così come dei reati contro il patrimonio (83 per rapina, nel primo semestre del 2024 rispetto ai 66 dell’anno precedente, 57 per furto, nel primo semestre del 2024 rispetto ai 40 del 2023)”. Secondo quanto relazionato dalla Questura partenopea, “le dinamiche criminali, in città ed in provincia, continuano ad essere condizionate dalla preponderante presenza del radicamento storico del fenomeno associativo di natura camorristica, che tende a governare lo svolgimento di tutti i traffici illeciti. Le principali attività criminose sono relative al traffico di stupefacenti, all’usura, alle rapine ad istituti bancari/postali, alla vendita di prodotti con marchi contraffatti, allo sfruttamento della prostituzione”. Particolarmente “allarmante” continua ad essere il fenomeno delle ‘stese’ a Napoli e provincia: 23 nel primo semestre del 2024, contro le 19 del medesimo periodo del 2023. Sono 8 gli omicidi, di cui 4 in città e 4 in provincia. Sul totale degli omicidi, 5 risultano essere di camorra e di questi due in città e tre in provincia.
I dati del Comando Legione carabinieri Campania rivelano che, nel periodo luglio 2023-giugno 2024, sono state arrestate 1.004 persone per associazione di tipo mafioso e reati connessi (omicidi, attentati, estorsioni, danneggiamento seguito da incendio, usura, riciclaggio e reimpiego di denaro). Sono stati catturati 9 latitanti, di cui due inseriti nell’Elenco dei latitanti pericolosi e sequestrato beni per oltre 13 milioni di euro. Le indagini svolte dalla Guardia di finanza, nell’ambito della criminalità organizzata, hanno consentito proposte di sequestri per circa 477 milioni di euro, sequestri di beni per oltre 230 milioni di euro e confische di beni per oltre 7 milioni di euro. Nel periodo in esame, la sezione specializzata presso la Corte d’Appello di Napoli ha definito 63 processi in materia di confisca di prevenzione e controllo giudiziario, a fronte di 33 procedimenti sopravvenuti dai tribunali di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere. Le procedure hanno riguardato “potenti e storici sodalizi camorristici del Distretto, in particolare nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino, colpendo non soltanto beni immobili, ma anche società commerciali e rapporti bancari e finanziari, accesi anche al di fuori della Campania, consentendo non soltanto di osservare, ma anche di colpire efficacemente, l’estensione territoriale e la differenziazione tipologica degli investimenti delle associazioni camorristiche, che spaziano dalle attività immobiliari a quelle petrolifere, dall’ecologia alla torrefazione. Si segnalano due procedure di confisca di prevenzione per un valore complessivo di oltre 1 miliardo di euro”, si legge nella relazione introduttiva.
Il ministro Nordio: abbattimento del 95 per cento degli arretrati
“Il contributo offerto dagli uffici del Distretto di Napoli e’ stato molto significativo e, per questo, mi sembra opportuno soffermarmi un momento sui numeri di quello che possiamo definire un successo. Rispetto all’obiettivo Pnrr, previsto per il 31 dicembre 2024, di abbattimento del 95% dell’arretrato civile pendente al 31 dicembre 2019, la Corte di Appello di Napoli, partendo da un arretrato di 20.819 procedimenti, ha raggiunto il livello di 302 procedimenti ancora pendenti al 30 novembre 2024, con una diminuzione del 98,5%”. Sono le cifre fornite dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Secondo i dati disponibili a novembre – anche i Tribunali di Avellino, Benevento, Napoli Nord e Nola, hanno pienamente raggiunto l’obiettivo di abbattimento del 95% dell’arretrato civile pendente al 31 dicembre 2019. Napoli era al – 94,8%, Santa Maria Capua Vetere al – 94,7%, Torre Annunziata il -93,3%. Particolarmente significativo e’ stato proprio il risultato del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che partendo da un arretrato, al 2019, di 15.233 procedimenti pendenti, e’ giunto a soli 809 procedimenti ancora pendenti”.