Campo Genova, “il Tar è stato chiaro, il sindaco deve dare una sede al mercato”: la verità dei commercianti – IL CIRIACO

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«Troppo facile farsi forza del potere mediatico senza contraddittorio per far passare una verità inesatta. L’unico dato incontrovertibile è che, ad oggi, nonostante il sollecito del Tar, il sindaco non ha individuato un’area per il mercato settimanale. Campo Genova? Attendiamo che Noe ed Arpac depositino gli atti al tribunale amministrativo. Per ora quell’area non è pronta». Antonello Tarantino, referente di Confesercenti- Associazione Imprenditori Irpini, pur non entrando nel merito delle indagini ambientali in corso su Campo Genova, risponde punto su punto al sindaco Gianluca Festa in merito alle accuse mosse nei confronti degli ambulanti.

Cosa pensa delle dichiarazioni di Festa su Campo Genova (leggi qui)?

«Noi aspettiamo che le memorie dei Noe e dell’Arpac vengano depositate nel fascicolo giudiziario dinanzi al Tar per capire come stanno le cose. Di sicuro, rispetto al dispositivo del Tar (leggi qui), cambierà il cronoprogramma visto che sindaco e dirigente hanno fatto riferimento a rifiuti speciali che, per fortuna non sono contaminanti, ma che comunque richiederanno un qualche tipo di intervento. Essendo già passato un po’ di tempo, anche se si trattasse di dover solo ripristinare l’asfalto prima realizzato e poi nuovamente manomesso per fare i carotaggi e gli scavi,  e considerato il periodo di ferie a cui andiamo incontro, il rischio di arrivare all’autunno senza mercato è concreto. In quel caso presenteremo al Tar motivazioni aggiuntive perché l’amministrazione non ha provveduto a rendere l’area di Campo Genova idonea per il mercato. Abbiamo inoltrato più di una richiesta di incontro al sindaco, per sederci intorno ad un tavolo e trovare insieme e civilmente una soluzione a questa storia, visto che la mancanza del mercato sta diventando un problema per la collettività».

Avete ricevuto risposta?

«Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, né formale né informale, ma dalle esternazioni del sindaco è evidente che la sua volontà è quella di continuare a fare muro contro muro. Sono sei mesi, da quando il mercato è stato interrotto, che non è stata individuata un’area idonea. E questa è competenza del Comune, come ha evidenziato lo stesso Tar. Questo al momento è l’unico dato incontrovertibile. Al sindaco vorremmo dire semplicemente che deve attuare il dispositivo e cioè dare agli ambulanti un’altra area oppure, sempre come sottolineato dal Tar, ottemperare al mancato parere igienico sanitario dell’Asl su Piazzale degli Irpini per riportare lì il mercato, spostando i bus dell’Air, nei soli giorni di vendite, lungo viale De Gasperi come fu già sperimentato all’inizio di questa vicenda. Non si può correre il rischio di arrivare ad ottobre, quando il Tar ha fissato l’udienza di merito, ancora senza mercato».

Sareste pronti ad andare a Campo Genova?

«Questa è una risposta che non possiamo dare, visto che parliamo di un’area che al momento non è pronta e non sappiamo se idonea. Abbiamo depositato anche perizie di parte al Tar che dimostrano che Campo Genova ha una superficie inferiore di ben 5mila metri quadrati rispetto alla vecchia sede dello Stadio. Questo significa almeno 80 postazioni in meno, un dato non da poco che potrebbe anche peggiorare se consideriamo che le regole anti Covid oggi prevedono un distanziamento di oltre tre metri tra uno stand e l’altro. Inoltre i servizi igienici a Campo Genova, da progetto, sono solo 3. Insufficienti per quanto ci riguarda».

Intanto il sindaco continua a definire pare degli ambulanti morosi. E’ così?

«Non se ne può più di questa litania. Festa racconta questa storia del mancato pagamento Tari in modo strumentale. E’ moroso chi deve un tributo e non lo paga e viene giustamente sanzionato. La famigerata Tari dal 2015 non veniva notificata agli operatori commerciali perché il Comune non sapeva come determinare la tariffa. A novembre 2019 sono stati notificati cinque anni in un’unica cartella, senza more e senza sanzioni perché, evidentemente, il Comune sapeva di essere stato inadempiente, altrimenti avrebbe calcolato le more. D’altronde, e ci sono gli atti che lo dimostrano, già nel 2015 e nel 2016 i commercianti avevano protocollato all’ente alcuni solleciti perché la Tari non è un’imposta calcolabile dal singolo. Festa purtroppo sfrutta il suo potere mediatico senza contraddittorio per raccontare una versione che non corrisponde alla verità. Peraltro i commercianti stanno pagando quanto dovuto- ma ripeto non notificato dal Comune- sulla scorta dell’accordo per la rateizzazione approvato a novembre scorso e che prevedeva il pagameno della prima rata tra febbraio e marzo. Rata che è stata pagata, quindi quando oggi il sindaco continua a parlare di un milione di euro di tasse non pagate, dice una cosa inesatta. I veri danni, quelli cristallizzati, sono quelli subiti dagli ambulanti che da sei mesi non lavorano e vengono messi alla berlina come evasori quando così non è».

Festa però ha ribadito di aver proposto diverse soluzioni a partire da agosto dello scorso anno ma che voi avete risposto con “mille ricorsi”.

«Non è così. L’unico ricorso pendente è quello davanti al Tar. Le proposte di cui parla il sindaco erano tre: Valle, già bocciata da operatori e abitanti, il campo sportivo di Borgo Ferrovia, che tutti sanno in che condizioni versa, e Campo Genova. Nell’ultima riunione fatta con l’assessore al commercio Laura Nargi prima delle vacanze di Natale (leggi qui), scartate le due ipotesi, si decise di cominciare a ragionare di Campo Genova a gennaio. Peccato però che il ragionamento non sia proprio partito perché il sindaco, forte del suo potere, dalla mattina alla sera ha firmato un’ordinanza con cui ha bloccato il mercato, per portare i pullman allo stadio e mettere a Piazza Kennedy una pista di pattinaggio con buona pace di 400 lavoratori. Il ricorso al Tar, l’unico esistente, parte a febbraio. Altro che posizione pretestuosa nostra. Comprendo che il sindaco abbia potuto dimenticare qualche passaggio, però l’assessore Nargi potrebbe rinfrescargli la memoria».

In questo muro contro muro non credete di aver commesso anche voi qualche errore?

«Si, non aver preteso di far verbalizzare tutte le riunioni che abbiamo fatto e che voi giornalisti avete seguito e documentato. Un errore di cui ci scusiamo con i lavoratori che rappresentiamo, ma anche con i cittadini che nel mercato vedevano un’occasione per fare acquisti a prezzi calmierati».



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