di Beatrice Serra
Capelli più grassi, opachi e pesanti del solito. Puoi correre ai ripari bisogna pulire a fondo e rigenerare il cuoio capelluto, un’operazione che quasi sempre dimentichiamo all’interno della hair care routine. Abbiamo chiesto a Giuseppe D’Amato, parrucchiere titolare del negozio “Belli capelli” a Milano, di spiegarci, passo dopo passo, come detossificare cuoio capelluto e capelli dalla “polvere” che soffoca la loro bellezza.
Perché è importante l’hair detox?
Si tratta di una pulizia efficace e profonda del cuoio capelluto per liberarlo dalle scorie che opprimono i follicoli dei capelli e che sono l’effetto dell’inquinamento, del riscaldamento, dell’uso del cappello e degli stravizi alimentari: tutti portano a una maggiore produzione di sebo e radicali liberi che hanno una cattiva azione sulle nostre chiome e sono difficili da debellare con un classico shampoo. Solo un trattamento purificante, da fare almeno ai cambi di stagione, riesce a spazzarle via.
In cosa consiste quest’operazione di pulizia profonda?
Si tratta di un’esfoliazione del cuoio capelluto che, eliminando le tossine e stimolando il microcircolo, crea l’ambiente ideale per liberare i bulbi piliferi e ossigenarli, permettendo ai capelli di rimanere puliti più a lungo e, quindi, di crescere più sani e forti. Le chiome, inoltre, cambiano “faccia”: diventano vaporose, lucide, leggere. E tengono meglio la piega. L’azione detossinante, però, non deve essere aggressiva, quindi gli scrub granulosi vanno usati poco e senza grattare troppo il cuoio capelluto. Anche perché le alternative soft ma altrettanto efficaci non mancano: se si fa il detox in salone, ci sono prodotti specifici, per esempio a base di argilla con effetto purificante, che si usano come un normale shampoo. Per avere buoni risultati, vanno usati per almeno tre settimane di seguito.
E chi volesse farla a casa?
Basta comprare dell’argilla verde o bianca e aggiungerne un cucchiaio allo shampoo specifico per i propri capelli e con questo mix massaggiare bene il cuoio capelluto per tre-quattro minuti. Il secondo shampoo, invece, deve essere idratante per nutrire e proteggere i capelli. Dopo niente balsamo in crema che appesantirebbe troppo, meglio usarne uno in spray e, se proprio le punte sono ribelli, metterci due gocce di olio di argan, che aiuta a pettinare le lunghezze. I tempi di cura sono gli stessi che dal parrucchiere, una volta alla settimana per un mese massimo, altrimenti si stressano troppo le chiome.
E l’asciugatura ideale per non appesantire i capelli?
A testa in giù per chi ha i capelli lisci in modo che il getto d’aria calda stia più lontano possibile dal cuoio capelluto che così è meno stimolato a produrre sebo. Per i ricci invece asciugatura con diffusore, anche qui tenendo il phon a una distanza di 20 cm circa dalla testa. Magari, contro il crespo può essere utile mettere prima poca crema modellante sulle punte. No alla schiuma che, avvolgendo i fusti, sporca troppo.
I prodotti giusti dare nuova vita ai capelli
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