Carcere Avellino, Cimabriello: “Inaccettabile solo 5 agenti a sorvegliare 400 persone”

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Il garante regionale dei detenuti , Samuele Ciambriello, accompagnato dal garante provinciale Carlo Mele, ha visitato il carcere di Bellizzi Irpino, in provincia di Avellino. L’obiettivo dell’incontro era quello di ascoltare direttamente le istanze e le problematiche della comunità penitenziaria, composta da detenuti, personale e amministrazione.

Ciambriello ha chiarito che la visita non si limitava a un semplice monitoraggio delle condizioni strutturali, ma mirava a una comprensione approfondita delle dinamiche interne dell’istituto. “Siamo qui per ascoltare l’intera comunità penitenziaria, incluse le buone pratiche e le criticità. Esprimiamo la nostra solidarietà alla famiglia e al giovane di 25 anni che versa in condizioni gravissime, in fin di vita. Ho parlato con i suoi familiari: la situazione è molto seria”, ha dichiarato. Il garante ha poi sottolineato la gravità dei raid punitivi avvenuti sia sabato che martedì, segnalando la presenza insufficiente di agenti di polizia penitenziaria, con soli quattro o cinque uomini a garantire la sicurezza in un istituto così esteso.

“Già nel dicembre 2023 avevamo evidenziato l’inaccettabilità di una simile carenza di personale, con circa cinquanta agenti mancanti e numerosi assenti per malattia”, ha proseguito. “Chiunque venga qui non ha la bacchetta magica per risolvere questi problemi. Ho visitato le due sezioni da cui sono partiti entrambi i raid. Alcuni detenuti mi hanno segnalato problematiche sanitarie, razionamento dell’acqua, mancanza di educatori e sovraffollamento nelle celle. È inaccettabile che dieci o dodici detenuti riescano a spostarsi liberamente da un reparto all’altro, sebbene ci siano solo due agenti a sorvegliare 350-400 persone”.

Ciambriello ha messo in evidenza la necessità di garantire un ambiente dignitoso e un percorso riabilitativo efficace: “Il carcere ha una funzione di rieducazione e reinserimento sociale, ma se continuiamo a mantenere un sovraffollamento così elevato, rischiamo di perdere di vista l’obiettivo principale: dare una possibilità di riscatto e recupero. È indispensabile incrementare il personale, non solo di sorveglianza, ma anche educativo e sanitario”



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