Carcere di Avellino, missione punitiva contro un detenuto: braccio rotto e lobo tagliato

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Caos e violenza hanno dominato la notte al carcere di Avellino, dove alcuni detenuti hanno sequestrato due agenti penitenziari su cinque presenti in servizio, immobilizzandoli e sottraendo loro le chiavi delle celle. Con queste, i detenuti sono entrati in un’altra cella per pestare brutalmente un detenuto, lasciandolo in fin di vita. La vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Avellinese, dove versa in condizioni critiche.

Orlando Scocca, Segretario Regionale del Si.N.A.P.Pe., ha denunciato la gravità della situazione, sottolineando che è inaccettabile, visti i numeri dei dirigenti di polizia penitenziaria in forza all’amministrazione, che ad oggi Avellino non ha un comandante titolare. Si richiede l’immediata assegnazione di un primo dirigente di polizia penitenziaria per garantire il ripristino della sicurezza e dell’ordine, partendo proprio dal carcere di Avellino. “Dove erano i nuovi reparti operativi, come il G.I.O. e il G.I.R., durante questa crisi?

Possiamo considerarli non pervenuti”, ha dichiarato Scocca, esprimendo preoccupazione per la gestione dell’amministrazione penitenziaria a livello romano e campano. Roberto Santini, Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe., ha ribadito: “Non è solo un problema di direzione o comando, ma una reale emergenza legata alla mancanza di personale e alla gestione dei detenuti pericolosi”.

Santini ha richiesto l’intervento urgente del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, affinché invii personale in missione per ristabilire l’ordine. La situazione è stata riportata sotto controllo solo intorno alle 03:00 di notte, grazie all’intervento del personale della Polizia Penitenziaria, accorse volontariamente nonostante non fosse in servizio, con il supporto della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Santini ha concluso sottolineando l’importanza di applicare immediatamente le circolari sulla gestione dei detenuti rivoltosi che, ribadisce, devono essere trasferimenti nell’immediatezza: “Il carcere di Avellino è una polveriera. La priorità deve essere la sicurezza degli uomini e delle donne in divisa. Lo Stato ha il dovere di proteggere i suoi servitori.” In ultimo, ha ribadito la necessità di aggiornare le regole di ingaggio affermando che : “Il manuale operativo deve diventare norma applicabile, altrimenti resterà solo un libro da riporre in libreria”.



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