Un segnale di ripartenza dopo la pausa di due anni imposta dal Covid. Non nasconde la propria emozione Giuseppe Silvestri, presidente dell’Unpli di Avellino, nell’annunciare il ritorno della sfilata dei gruppi folk nel capoluogo, nel corso della conferenza stampa a Palazzo di città. “Non è stato facile, dopo lo stop imposto dall’emergenza Covid- prosegue Silvestri, affiancato nell’incontro da due piccoli figuranti dei gruppi di Quindici e Ospedaletto – riportare in città tutti i gruppi. Il Carnevale è creatività, spontaneità, la festa non la si può imporre. Sono i protagonisti a scegliere o meno di riprendere questo percorso. L’obiettivo è sempre lo stesso, raccontare il Carnevale d’Irpinia, nel rispetto delle tradizioni di ciascuna comunità. Sfileranno tarantelle, zeze, laccio d’amore, sfileremo anche per i gruppi che non sono riusciti a riorganizzarsi, nel segno dell’unitarietà. Da anni come Unpli cerchiamo di riunire i diversi Carnevali, rispettando la storia di ciascuno. Dobbiamo ringraziare le pro loco per l’impegno dimostrato”. A sfilare saranno la zeza di Bellizzi, il laccio d’amore di Quindici e Forino, le zeze di Capriglia, Cesinali e Ospedaletto, la mascarata di Serino, Ma.Bi di San Biagio di Serino. Non ci sarà, invece, la zeza di Mercogliano che ha scelto di non sfilare per testimoniare la vicinanza alla comunità colpita dal grave lutto per la morte del giovanissimo Roberto Bembo. Sulvestri spiega come “Stiamo lavorando anche all’idea di un arco trionfale sotto il quale possano sfilare i gruppi, quello che vuole essere un riconoscimento all’impegno e alla creatività dei protagonisti. Il disegno è stato realizzato da un ex volontario Unpli, Stefano Cardone, contiamo di realizzarlo il prossimo anno”. E lancia un appello alle istituzioni “E necessario che su temi come turismo e tradizioni si trovi un accordo per il bene delle comunitàs. Di qui l’idea di riunire a un tavolo le istituzioni, dalla Regione a Provincia e Comune perchè ascoltino la voce del volontariato e lavorino insieme su percorsi culturali. Da parte nostra possiamo garantire l’unitarietà delle comunità nel segno della valorizzazione delle tradizioni”. E’ quindi l’assessore Laura Nargi a sottolineare come “Siamo contenti di essere riusciti a riunire tanti gruppi per la sfilata di domenica. L’obiettivo è quello di restituire al capoluogo il ruolo di catalizzatore del Carnevale irpino”. Il sindaco Gianluca Festa ricorda come “L’Irpinia è anche cultura e tradizioni. Ecco perchè vogliamo offrire una vetrina alle tradizioni del territorio, perchè l’intera provincia ne possa godere le bellezze. Siamo orgogliosi di poter accogliere 500 figuranti con la speranza di realizzare il prossimo anno questo suggestivo arco di trionfo, simbolo della festa e di buon auspicio”. Tra i gruppi partecipanti anche quello degli ospiti del centro di riabilitazione Le Ville di Montefalcione “I nostri ospiti – spiega il dottore Aquino -sono ragazzi diversamente abili a cui offriamo terapie per l’inserimento occupazionale, dai laboratori di ceramica a quelli per la realizzazione dei costumi di carnevale. Di qui l’idea di renderli protagonisti della sfilata con i costumi da loro realizzati”. Da anni il Carnevale irpino ha suscitato l’interesse di docenti come Vincenzo Esposito dell’Università di Salerno e Alessandra Broccolini della Sapienza di Roma. E’ il professore Antonio Severino, tra i docenti coinvolti nel laboratorio Annabella Rossi, allestito all’Università di Salerno, a sottolineare come il “Carnevale resta un esperimemnto di teatro sociale che si crea spontaneamente, capace di accogliere contenuti molto diversi tra loro e raccontare le tante specicifità del territorio”
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