Chiuse le indagini, il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio e il sostituto Vincenzo Toscano hanno chiesto il rinvio a giudizio per Gianandrea De Cesare. È quanto riportato da “Il Mattino”, che conferma come la vicenda Sidigas iniziata un anno fa avrà nel prossimo 29 ottobre, giorno in cui l’ex patron dell’Avellino Calcio dovrà comparire davanti al Gup del tribunale Francesco Spella, uno dei suoi momenti più importanti.
De Cesare è stato iscritto nel registro degli indagati lo scorso luglio con l’accusa di false comunicazioni sociali, omesso versamento Iva, auto riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Ma la posizione più scomoda è stata sicuramente quella di legale rappresentante della Sidigas, con la quale, secondo D’Onofrio, avrebbe sistematicamente omesso versamenti tributari e avrebbe posto in essere un reimpiego delle somme distratte verso altri patrimoni sociali, ledendo i creditori di Sidigas Spa, tra cui l’Erario.
L’inchiesta, che partì da una segnalazione del giudice dell’esecuzione di del Tribunale di Avellino, aveva portato al sequestro de beni per 97 milioni di euro. Il prossimo 24 giugno è fissata l’udienza per la possibile revoca del sequestro dei beni, dopo che l’avvocato Guido Furgiuele, rappresentante di De Cesare, ha presentato istanza di riduzione del sequestro preventivo a soli 7 milioni e 700mila euro. Attualmente, dopo l’accoglimento dell’appello della Procura di Avellino contro la prima decisione del Gip, che annullava in parte il sequestro d’urgenza, risulta di nuovo disposto il blocco dei beni per un valore di 97 milioni di euro.