Avellino-Catania, una sfida che non è una sfida qualsiasi, dai sapori antichi, di calcio che non c’è più. Eppure domenica biancoverdi e rossoblu si troveranno di nuovo di fronte, pronti a sfidarsi per l’ennesima volta.
Al Partenio sono 15 i precedenti: 9 vittorie per i lupi, 2 per gli etnei, 4 i pareggi. L’ultimo match giocato in terra irpina, però, ha sorriso al Catania. L’anno scorso, guidata da Andrea Camplone, ammutolì il Partenio con un roboante 3-6 alla prima di campionato. I valori oggi, si può dire, sono cambiati, con l’Avellino che ha stravolto la sua squadra e che ha obiettivi ben maggiori rispetto ad una salvezza tranquilla.
Una stagione diversa anche per il Catania, che non è partita col massimo della serenità (i 2 punti di penalizzazione, prima 4, come indizio). I rossoblu, però, si son pian piano ripresi, nonostante diversi alti e bassi. Dopo un ottimo avvio, infatti, i risultati sono stati sempre più altalenanti, con l’ultimissimo periodo che non sorride particolarmente alla squadra di mister Giuseppe Raffaele: prima della vittoria per 2-1 sulla Vibonese nel recupero dell’ottava giornata e del pareggio per 0-0 contro la Turris, il Catania veniva da 3 sconfitte e 1 pareggio. Dunque nelle ultime 6 gare 1 vittoria, 2 pareggi, 3 sconfitte, con 10 reti incassate e appena 5 messe a segno.
Non sarà presente sulla panchina del Partenio il tecnico degli etnei Raffaele, squalificato per 4 turni dopo aver fermato un’azione di gioco nel match tra Catania e Vibonese.
Se l’Avellino avrà diverse assenze causa covid-19, non sarà da meno il Catania che, con tutta probabilità, dovrà ancora fare a meno di Tonucci, Vicente e Pellegrini.