Una celebrazione che è stata l’occasione per tracciare un bilancio del centenario. “Il santuario di Montevergine – ha spiegato Guariglia – si conferma tra i luoghi di culto più amati, come dimostra il gran numero di fedeli saliti da Mamma Schiavona in occasione delle celebrazioni dei 900 anni del santuario, inaugurate nel maggio dello scorso anno dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin. Il bilancio è certamente positivo, il santuario rappresenta un riferimento per tanti fedeli, lo dimostra l’afflusso costante dei pellegrini, cresciuto in questi mesi del 25%. In particolare abbiamo notato il ritorno dei tanti emigranti che vivono all’estero. La caratteristica di Montevergine è l’accoglienza, la capacità di Mamma Schiavona di abbracciare tutti sotto il suo manto, al di là delle differenze. I pellegrini vengono al santuario per purificarsi e ritrovare la grazia, guidati dallo sguardo della Madonna. E quando tornano a casa non sono più gli stessi. Abbiamo apprezzato anche la grande attenzione che ci ha riservato la Santa Sede, il pontefice stesso ha un legame forte con Montevergine e Mamma Schiavona”. L’abate Guariglia pone l’accento sulla scelta di promuovere fede e cultura in questo anno di celebrazioni “Abbiamo proposto un calendario di eventi che accompagnassero i momenti più strettamente religiosi, dalla mostra dedicata ai Cabrei di Montevergine alla rassegna ‘Musica in Abbazia’ in collaborazione con il Cimarosa, dai convegni a momenti di preghiera. La risposta dei fedeli ci conferma la bontà delle nostre scelte”
Il 19 maggio il cartellone di eventi si concluderà alla presenza del cardinale Arrigo Miglio, amministratore apostolico di Iglesias in terra di Sardegna, scelto come suo inviato speciale dal Pontefice.