Centraline contro lo smog: appello e petizione di venti associazioni – IL CIRIACO

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Venti associazioni scrivono ai sindaci della Valle del Sabato e del Partenio e al Prefetto Paola Spena per chiedere l’immediata previsione di centraline anti smog. Riunitesi nel comitato AvellinoNoSmog, le associazioni lanciano anche una petizione. “Troppo spesso respiriamo un’aria pericolosamente inquinata nell’area vasta che comprende Avellino e molti comuni limitrofi, in cui vivono oltre 100.000 persone. E’ per questo che nasce #avelliNOsmog. Ci rivolgiamo ai Sindaci di Aiello del Sabato, Atripalda, Avellino, Capriglia Irpina, Cesinali, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Mercogliano, Monteforte Irpino, Montefredane, Ospedaletto d’Alpinolo, Prata di Principato Ultra, Pratola Serra e Summonte. Ai Primi Cittadini chiediamo, entro il 31 dicembre 2020, che sia attivato un sistema distribuito capillarmente con almeno 30 centraline nell’area vasta. Non vogliamo combattere soli questa battaglia! Per questo invitiamo tutti i cittadini o le associazioni interessate a sottoscrivere il nostro appello. Insieme possiamo far sentire ancora più forte la nostra voce (clicca qui per firmare la petizione)”.

Di seguito la lettera appello indirizzata a sindaci e Prefetto

Egregi Signori Sindaci, Vi scriviamo con riferimento al tema in oggetto per rappresentarVi quanto segue. Avellino ha raggiunto alla data odierna il numero record di 75 sforamenti dei limiti di polveri sottili nell’anno 2020, ben oltre la soglia massima di 35 per anno prevista dalla normativa italiana (D.Lgs.155/2010). Non c’è città capoluogo in Campania che abbia situazione peggiore, non Napoli, non Caserta, Salerno, Benevento né altre città oggetto di attenzione come Solofra e Acerra . “Avellino, città malata cronica di inquinamento” si può leggere negli articoli della stampa rispetto a questo triste primato. Il motivo per cui l’area di Avellino non rispetta i limiti previsti dalla legge è sempre il medesimo: ciò accade quando si concentrano emissioni inquinanti da fonti domestiche, industriali, agricole e dei trasporti in una valle chiusa da monti e colline e con scarso vento. Sono note le condizioni orografiche e metereologiche che caratterizzano la Valle del Sabato e che comportano pertanto il ristagno al suolo delle polveri sottili (si veda anche il fenomeno della cosiddetta “inversione termica”). È bene essere chiari: di inquinamento ci si ammala e si muore. Sono innumerevoli ormai le evidenze mediche e scientifiche in materia, a partire dai richiami dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Si tratta di scorie ambientali contenenti metalli pesanti, ossidi di azoto e altri inquinanti identificati come pericolosi per la salute umana: asma, ictus, rischio di arresto cardiaco, basso peso dei neonati alla nascita, effetti sulla salute mentale, demenza, diabete, tumore ai polmoni sono tutte patologie associate dalla medicina all’aria inquinata.

Vivere e – con riferimento alle generazioni più giovani – crescere in un ambiente inquinato è riconosciuto tra i fattori che riducono le aspettative di vita. Al riguardo, è utile richiamare che l’aria inquinata è “democratica”: non conosce i confini tra i Vostri Comuni né distinzione tra aree ricche o povere, avendo un impatto sostanzialmente su tutta la popolazione di oltre 100.000 abitanti nell’area intercomunale che include Avellino e le comunità limitrofe. È fonte di preoccupazione anche il crescente numero di ricerche scientifiche che analizzano la correlazione tra le concentrazioni di polveri sottili e l’impatto della crisi pandemica da coronavirus in corso nel 2020. Nuovi studi evidenziano come nei luoghi con più smog ci siano anche più casi gravi di COVID-19 e ciò non può essere trascurato nei contesti inquinati come il nostro. Come di certo ricorderete, le occasioni per discutere e confrontarsi su questo tema non sono mancate: · Il 26 gennaio 2018 già alcuni dei Comuni che amministrate hanno sottoscritto l’”Accordo per l’adozione di azioni congiunte volte al miglioramento della qualità dell’aria nei Comuni ricadenti nell’area urbana di Avellino”, · il 7 giugno 2019 la grande maggioranza dei Comuni che amministrate ha sottoscritto presso la Prefettura di Avellino il “Protocollo per l’adozione di azioni congiunte volte al miglioramento della qualità dell’aria nei comuni ricadenti nell’area urbana di Avellino” insieme all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Campania ARPAC e all’Agenzia Sanitaria Locale ASL. Nel Protocollo si cita esplicitamente all’articolo “Monitoraggio della qualità dell’aria” che i Comuni “devono farsi carico di monitorare la qualità dell’aria nei loro territori mediante l’utilizzo di apposite centraline”, · il 10 febbraio 2020 numerosi rappresentanti dei Comuni che amministrate hanno partecipato all’incontro presso il Comune di Avellino nel quale si era proposta “l’idea di utilizzare la startup dell’università di Salerno per contribuire a comprendere il fenomeno. L’insieme dei dati potrà fornirci un’immagine chiara di quelle che sono le cause che hanno portato agli sforamenti” e si era dichiarato inoltre che “noi come Comuni abbiamo deciso di contattare i tecnici che ci hanno sottoposto qualche tempo fa una rete di monitoraggio più dettagliata e vasta sul territorio, in modo da fornirci letture più precise sia nel tempo che nello spazio, ma anche come tipologia di fonti inquinanti. Il sindaco di Avellino contatterà i tecnici che hanno realizzato questa startup all’università di Fisciano, in modo da valutarla nel dettaglio. La cosa importante è comprendere le varie fonti di emissione in modo da diventare più incisivi con le nostre misure” . In aggiunta, con particolare riferimento al Comune di Avellino: · il 20 maggio 2019 il Sindaco ha sottoscritto l’Appello «Pensiamo alla salute!» con cui 21 associazioni cittadine avevano chiesto a tutti i Candidati Sindaco di Avellino di assumere impegni per il benessere delle generazioni avellinesi presenti e future. In tale occasione, tutte le forze politiche sottoscrissero l’appello e in particolare l’impegno a “implementare un monitoraggio ambientale con centraline e controlli a sorpresa per la tutela della legalità” (priorità n. 3), · il 29 settembre 2019, il Sindaco ha partecipato alla manifestazione pubblica “Staffetta per la vita” di mobilitazione per la salute pubblica a valle dell’incendio allo stabilimento ICS del 13 settembre 2019, · Il 29 ottobre 2019 e il 28 novembre 2019, Il Sindaco ha avuto con le associazioni locali due incontri presso il suo ufficio8 per valutare le possibili soluzioni di monitoraggio attivo degli inquinanti nell’aria, · Il 1° ottobre 2020 il Sindaco ha più recentemente dichiarato che “approvato il bilancio ora possiamo finalmente commissionare uno studio approfondito che ci consenta di comprendere i reali motivi dello smog e lo stato di salute dell’aria. Lo farò con una struttura dell’università di Salerno. Una cosa è certa: le centraline dell’ARPAC non sono sufficienti a darci le indicazioni di cui abbiamo bisogno”. Accogliamo positivamente questi atti e queste dichiarazioni ma Vi rivolgiamo ora un semplice un appello: fate presto! Si è ormai fatto più volte riferimento alla necessità di una rete di monitoraggio ad hoc della qualità dell’aria, complementare alle centraline ARPAC. La gravità della situazione attuale – dal punto di vista della salubrità dell’aria e del rispetto della legge italiana – ci porta a chiederVi con determinazione che sia attivato subito un sistema distribuito capillarmente con almeno 30 centraline nell’area di Avellino e dell’hinterland entro il 31 dicembre 2020. “Senza dati sei l’ennesima persona con un’opinione” ha affermato il saggista americano William Edwards Deming. Ecco perché è necessario e urgente un monitoraggio capillare della qualità dell’aria per verificare la presenza di sostanze dannose come diossine, ossidi di azoto, formaldeide, metalli pesanti. Una realtà ambientale già particolarmente compromessa e complessa come la nostra non può essere priva di un monitoraggio continuo. Naturalmente ciò potrà essere davvero efficace solo se accompagnato dal realizzarsi di quattro condizioni: 1. la contestuale partecipazione da parte di tutti Comuni dell’area e 2. la costituzione di un tavolo tecnico già previsto dal citato Protocollo sottoscritto il 7 giugno 2019 per l’elaborazione dei dati in termini di conseguenze ambientali e di salute con il supporto degli enti competenti come ARPAC, Consorzio ASI e ASL e con il contributo delle associazioni attive in materia, 3. la garanzia che i dati rilevati siano resi pubblici in tempo reale ai fini di una maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza circa le fonti, i tempi e i luoghi di concentrazione dell’inquinamento atmosferico dannoso per la salute. Al riguardo è utile citare a titolo di esempio la presenza di numerose esperienze già attive in altri Comuni italiani in cui sono state installate centraline diffuse con diverse soluzioni tecnologiche e fornitori alternativi, 4. l’avvio delle altre iniziative funzionali all’effettivo abbattimento dell’emissione degli inquinanti che compromettono la salubrità dell’aria, anche alla luce del ruolo che i Comuni possono svolgere in quanto autorità sanitaria locale ai sensi degli articoli 216 e 217 del T.U. n. 1265/1934. Tra queste, a solo titolo di esempio, ricordiamo l’istituzione di un programma di controllo e verifica della regolarità delle emissioni domestiche, agricole e industriali tra l’altro già previsto dal citato Protocollo del 7 giugno 2019.

Restiamo sinceramente preoccupati circa l’urgente necessità di attivare politiche che affrontino le problematiche citate. Le misurazioni quotidiane da parte di ARPAC ci ricordano tristemente che non c’è tempo da aspettare quando si tratta di ripristinare le condizioni di salubrità dell’aria per il benessere dei cittadini di Avellino e dei Comuni limitrofi. Da un lato Voi potrete definire il Vostro mandato come l’inizio della “riconversione” dell’area. In alternativa, questo periodo sarà ricordato come l’occasione mancata per la salute dei nostri concittadini, il momento in cui si poteva agire ma si è scelto di non farlo, condannando un’intera comunità a doversi arrendere al rischio di ammalarsi o emigrare. “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” ha affermato Martin Luther King. Attendiamo le Vostre azioni in merito al tema entro il 31 dicembre 2020 e restiamo naturalmente disponibili per ogni approfondimento sul tema.

Cordiali saluti e auguri di buon lavoro,

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