“Ciarambino è l’unica alternativa all’eterno déjà-vu Caldoro contro De Luca”: Di Maio lancia la volata finale al M5S – IL CIRIACO

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Luigi Di Maio arriva ad Avellino, dopo il pomeriggio passato ad Ariano Irpino, per la quinta ed ultima tappa della giornata di campagna referendaria per il sì al taglio dei parlamentari, interrotta solo per pochi secondo dalla contestazione di un ex attivista Cinque Stelle. Il Ministro è arrivato accompagnato da Valeria Ciarambino, candidata presidente della Regione Campania per il Movimento cinque stelle, dal sottosegretario Carlo Sibilia e dai parlamentari Generoso Maraia, Maria Pallini e Michele Gubitosa. Ad attendere sul palco il Ministro degli Esteri anche i quattro candidati irpini del Movimento, Carmen Bochicchio, Maura Sarno, Vincenzo Ciampi e Generoso Testa.

«Iniziamo a tagliare 345 parlamentari e a risparmiare 300mila euro al giorno, votando sì al referendum di domenica e lunedì. Poi da martedì lavoreremo per tagliare gli stipendi di tutti i deputati, cosa che noi del Movimento cinque stelle facciamo da otto anni» dice Di Maio. Un sì che, questa la tesi del leader dei Cinque Stelle, è dovuto dai numeri: «l’Italia ha mille parlamentari su 69 milioni di abitanti. La Francia su 66 milioni di persone ha 530 parlamentari. Siamo il Paese dell’Occidente con il più alto numero di parlamentari dell’occidente. O risolviamo questa questione, o un domani i  nostri figli ce ne chiederanno il conto». Poi l’attacco alle forze politiche e ai deputati schierati per il No: «il taglio dei parlamentari era nei programmi di tutti negli ultimi 30 anni, solo che nessuno lo ha mai fatto veramente. Non c’era bisogno di fare il referendum per chiedere agli italiani cosa ne pensassero ma, dopo aver votato la legge quattro volte in Parlamento, 70 senatori quando hanno capito che facevamo sul serio, hanno chiesto il referendum. Per il No si spendono tre tipologie di parlamentari: quelli che si sono fatti eleggere con una forza politica e in due anni e mezzo hanno cambiato tre partiti, pure qualche vostro conterraneo lo ha fatto (il riferimento è all’ex senatore grillino passato alla Lega Ugo Grassi ndr), per avere stipendio pieno. Poi ci sono i paracadutati, quelli che si vanno a candidare in un collegio dove non li conoscono perché, proprio per questo, sperano di essere votati. Ed infine quelli che a parole hanno sempre detto che bisognava tagliare i privilegi, e poi si sono presi soldi e vitalizi. E questi parlano di un problema di rappresentatività? Gli stessi che per anni hanno tagliato fondi a sanità, welfare, trasporti senza mai porsi un problema di democrazia, oggi votano no. Il vero problema è che tagliamo le loro poltrone. Votare sì produrrà anche un altro effetto: posso dire che avere 1000 parlamentari fa scrivere male le leggi. Ognuno deve infilarci una postilla, una marchetta. Pongono la questione della rappresentatività, ma è una scusa: con il taglio agli stipendi non rischia la democrazia, ma quei signori che stanno perdendo 345 vitalizi, 345 stipendi, 345 privilegi».

Poi l’appello al voto per il Movimento cinque stelle e Valeria Ciarambino: «lei è l’unica alternativa alla vecchia politica. In Campania viviamo un continuo déjà vu, Caldoro e De Luca candidati a vita. Bisogna cambiare schema e per farlo bisogna votare Valeria Ciarambino».  Ragioni politiche ma non solo, secondo il Ministro Di Maio: «il 2020 doveva essere l’anno della ripartenza, ed è arrivata la pandemia. Siamo il primo Paese per fondi che arriveranno grazie al Recovery Fund. Ma è un bottino su cui tutti vogliono metterci le mani. Le regioni, le province e altri enti attuatori avranno voce in capitolo. Se avete la fortuna adesso di poter decidere chi vi governerà per i prossimi cinque anni, sceglietelo bene perché decideranno anche sui 209 miliardi che arriveranno dall’Europa. Di  Valeria ci si può fidare, con lei la Campania avrebbe una presidenza integerrima. La possibilità di poter cambiare veramente».

Una sfida, quella per le regionali, che per la candidata presidente è ancora tutta aperta. «Saranno i cittadini e non i sondaggisti a decidere chi deve governare questa regione. Fa venire i brividi vedere oggi proporsi come il nuovo e il futuro, chi ha continuato per anni a spadroneggiare nei nostri territori- dice Ciarambino- I cittadini scelgano un riscatto vero, servizi all’altezza di altri territori di Italia, soprattutto in province come l’Irpinia dove la sanità è stata smantellata. Mi batterò in particolare per l’ospedale di Solofra, che è stato trasformato in un guscio vuoto perchè il vero obiettivo di De Luca è chiuderlo. Siamo pronti ad affrontare anche la sfida del turismo dei borghi e dei parchi nazionali. Lavoreremo per fare in modo che i nostri giovani non debbano andarsene dalla Campania».



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