La Turris non ha definitivamente superato la crisi che ha messo a rischio la prosecuzione della stagione, a causa delle problematiche societarie. Anzi: stamattina la squadra non si è allenata per protestare contro la proprietà. I giocatori, come raccontato da TuttoTurris, hanno svolto un breve riscaldamento e poi sono rientrati negli spogliatoi.
Una scelta che non dipende dall’esonero di Mirko Conte, deciso dall’attuale patron Capriola (che senza il decisivo sostegno dell’ex presidente Colantonio non avrebbe potuto ottemperare agli impegni economici entro il 16 dicembre), ma che è scaturita dal parziale pagamento degli stipendi.
La Turris non si allena, ecco il motivo
Il rateizzo a metà dei contributi INPS ha tolto una cospicua parte di liquidità ottenuta grazie al cambio crediti tra Colantonio e Capriola, per un ammontare di 300mila dei 570mila euro richiesti per coprire l’intera debitoria nei confronti dei tesserati. Questo ha comportato il versamento parziale degli stipendi di settembre e ottobre, con un significativo taglio sulle indennità di trasferta e alloggio incluse in busta paga.
La decurtazione ha creato notevoli difficoltà ai calciatori, che già colpiti dalla complessa situazione societaria hanno deciso di protestare annullando l’allenamento odierno. Come spiegato da TuttoTurris, “a settembre la squadra aveva accettato di collaborare per la riduzione del monte ingaggi, un passaggio cruciale per evitare penalizzazioni e consentire la disponibilità quasi completa della rosa contro il Latina. I calciatori corallini, in una nota non ufficiale, hanno definito la loro scelta sofferta ma necessaria“.
