Clan Cava, processo per usura ed estorsioni nel Vallo di Lauro: il 10 maggio in aula gli mputati

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Giro di usura gestito dal clan  Cava,   il Tribunale di Avellino pronto a chiudere prima della pausa estiva il  processo  su un giro di estorsioni avviato negli anni a cavallo tra il 2009 e il 2012.

Il procedimento, che vede imputati anche Salvatore Cava, il figlio del boss Biagio, il cugino Florio Galeota Lanza, nasce dalle dichiarazioni rese a partire dall’estate 2013 da parte dell’ex affiliato al clan Cava, Aniello Acunzo, anch’egli imputato per il quale il tribunale collegiale ha emesso sentenza di non luogo a procedere per intervenuta morte del reo.  Ireati contestati a vario titolo sono quelli di associazione di tipo mafioso e, in modo particolare, quello di usura aggravata anche dal metodo mafioso

La volontà  di chiudere il processo prima della pausa feriale è stata espressa dalla  presidente del Collegio Penale Sonia Matarazzo,  che nel corso dell’udienza, celebrata  questa mattina nell’aula collegiale del tribunale di Avellino, in cui sono stati acquisite le sommarie informazioni rese  alla polizia da nove testimoni  ha fissato la prossima udienza al prossimo 10 maggio,  quando si passerà all’esame degli imputati.  In aula potrebbe essere ascoltato   nche Salvatore Cava assistito dai suoi avvocati, penalisti Raffaele Bizzarro e Lucio Mariano Sena. Nel processo a Galeoalanza  viene contestata anche una ipotesi di  reato di associazione a delinquere di stampo mafioso quale appartenente al clan Cava.


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