Colpo di scena all’assemblea pubblica di Iandolo (App), sul palco sale Rino Genovese

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AVELLINO – Era partita come un’assemblea per presentare alla città il programma elettorale di APP (Avellino Prende Parte), ma si è conclusa con il botto. Almeno tre i colpi di scena che si sono registrati nel corso dell’evento organizzato dal consigliere comunale Francesco Iandolo (all’indomani dalla sua fuoriuscita dal tavolo del centrosinistra allargato): l’addio dell’esponente Pd Nicola Giordano (“me ne vado dopo la violenza espressa dai partiti nell’imporre il nome del candidato sindaco”); l’intervento di Antonio Gengaro (“ero venuto solo per ascoltare, ma voglio rivendicare e difendere l’idea di città di Di Nunno”); e l’incursione non prevista di Rino Genovese, tra i pochi nomi papabili (fino ad ora) come candidato a sindaco del centrodestra: “Eccomi, sono qui. Sono io quel pericolo della ‘peggiore destra’ di cui tutti state parlando questa sera”. Gelo in sala.

In effetti fino a quel momento, dopo la dettagliata introduzione di Iandolo, sintetizzata in sei punti programmatici (1- Disertare la guerra generazionale; 2- Una città per le donne (“Avellino – ha detto Iandolo – deve riscoprirsi donna, per liberare la città da tutte le scorie della mascolinità accumulate in questi decenni”); 3- Libertà è partecipazione; 4- Coprogettazione e cogestione degli spazi pubblici; 5- Il Comune come casa di vetro; 6- Lo sport per tutti), si erano susseguiti dal palco una serie di interventi tutti incentrati sul “pericolo delle destre”. I vari rappresentanti di Libera, Legambiente, Forum giovani e una serie di altre sigle tutte, più o meno dichiaratamente, vicine all’area della sinistra meno moderata, si erano concentrati ad avvertire gli elettori di Avellino: attenzione che qui se vincono quegli altri saremo governati dalla “peggiore destra” che metterà in pericolo i principali presidi di democrazia… e via dicendo.

Un clima da “centro sociale occupato” che avrebbe fatto scappare anche un simpatizzante democristiano. E qui il colpo di scena: Rino Genovese ha alzato la mano e ha chiesto di poter intervenire: “Eccomi. Io mi chiamo Rino Genovese, sono un giornalista e il mio nome viene indicato da mesi come uno dei possibili candidati a sindaco. E’ una proposta che mi è stata fatta da amici associazioni, comitati, e anche da partiti, trasversalmente, di centrodestra a centrosinistra”.

“Quindi di fronte a voi avete in questo momento il grande pericolo del centrodestra. Se accettassi di candidarmi, sarei io il grande pericolo di centrodestra? Al momento non ho ancora ho ancora dato la mia disponibilità, ma le parole sono importanti, e ho deciso di intervenire per chiarire alcuni concetti, e in particolare per affermare una cosa che ancora non tutti hanno capito in questa città: i partiti non esistono più. Ma esistono gli uomini e le idee. Io al momento continuo a fare il mio lavoro di giornalista che mi permette di raccontare la mia bella terra irpina”.

Genovese ha spiegato che la sua sarebbe in ogni caso una candidatura civica: “Non permetterò a nessuno di partecipare alla mia lista con simboli di partito”. Tant’è che ha poi concluso il suo intervento tendendo addirittura la mano a Francesco Iandolo: “Il tuo è un programma bellissimo, perché non possiamo presentarci insieme a questa campagna elettorale?”

Alla fine, a margine dell’assemblea, abbiamo chiesto a Iandolo una risposta, ed è stato chiaro e diretto anche lui: “Non siamo compatibili. Lo ringrazio di aver partecipato al dibattito, ma noi andiamo in un’altra direzione”.

 


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