come avere la pelle dorata stile Sophia Loren

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Tintarella 2024 edition? TikTok ha decretato che la pelle dorata di Sophia Loren negli anni ’50 è la nuance dell’estate e già attrici, modelle e influencer cavalcano il trend. Ma come fare per essere baciate dal sole al punto giusto?

di Rossella Briganti e Ilaria Perrotta

Se essere ambrati o meno per secoli ha sancito il proprio status, oggi, lo sappiamo, siamo libere di scegliere che intensità dare alla nostra tintarella. Ma se c’è una tendenza che spopola quest’estate, e che rappresenta il riferimento per sfoggiare un’abbronzatura da star, è la Sophia Loren Summer. Prendete nota perché a decretarlo è stato quella fenomenale culla di trend che rappresenta TikTok.

Secondo il seguitissimo social, per la bella stagione 2024, la mission è avere la pelle dorata come quella sfoggiata dalla diva negli anni della Dolce Vita e che poi l’ha sempre contraddistinta. Tra i segreti di bellezza di Sophia, 90 anni a settembre e patrimonio beauty dell’umanità, c’è infatti quello che riguarda il suo incarnato leggermente sun-kissed.

Per l’attrice una moderata abbronzatura è sempre stata sinonimo di sano colorito che le ha permesso di mostrarsi nei decenni con un aspetto più naturale e con meno makeup: per lei e per tutte noi, dunque, ok all’effetto gold purché la pelle rimanga in salute grazie ad adeguate protezioni.

Partiamo dalla base

L’obiettivo ora è raggiungere quel grado di luminosità assolutamente naturale. In Rete o dando un occhio ai feed Instagram delle star di oggi, in molte sembrano aver abbracciato la tendenza Sophia Loren Summer. Lontani, infatti, gli anni ‘80 e ‘90, quando nessuno metteva la protezione solare al mare (figurarsi in città) e i beautyhaolic (orrore!) spalmavano creme attira raggi UV in combo a docce di birra.

Adesso tutto questo sembra un mondo distopico perché quello che succede è il contrario. Secondo un’analisi di Retex (MarTech company specializzata in servizi e soluzioni tecnologiche per il Retail) sui volumi di ricerche degli italiani su Amazon e nelle conversazioni sui social è emerso che nel nostro Paese c’è molta più attenzione di un tempo per la protezione solare. Ma come arrivare a sfoggiare una pelle uniforme, protetta e glow al punto giusto? Prima di tutto attenzione all’applicazione: pochi, infatti, li stendono in modo corretto.

«Servirebbero almeno due mg di crema per ogni due cm di pelle», avverte il Dott. Claudio Conforti, dermatologo all’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma. «Ma poiché è impossibile fare questi calcoli, basta osservare la regola dello strato spesso passando o nebulizzando tre volte sullo stesso punto. Ogni due ore l’applicazione va rinnovata, perché il filtro tende a essere degradato dagli UV, diventando inefficace».

Suncare is the new skincare

La crema solare intanto ha fatto l’upgrade tanto da non sembrare nemmeno più una protezione: gli SPF di nuova generazione, infatti, funzionano adesso quanto i cosmetici skincare. Riposizionando la suncare nel regno della bellezza siamo entrati in una nuova era. L’uso di ingredienti per fornire idratazione profonda, ridurre la comparsa di macchie, linee sottili e pori, fa sì che per molti versi gli schermi in commercio attualmente siano indistinguibili dai prodotti per la cura della pelle.

Oggi, in generale, l’SPF, sostenuto da notevoli innovazioni, è diventato più indossabile e piacevole da usare, fornendo notevoli vantaggi in termini estetici. A livello globale la categoria suncare registra un aumento impressionante delle vendite, beneficiando del coinvolgimento sempre più elevato dei consumatori, riflesso da hashtag di tendenza come #sunscreenviral che su TikTok conta quasi 331 milioni di visualizzazioni.

Sui social sempre più si tende ad accostare le creme solari, in special modo del viso, a tutto ciò che coinvolge la cura della pelle: «fattore protettivo» è spesso associato ad «anti-age» e «acido ialuronico».

A ognuna la sua crema solare

Ma, nel mare magnum delle formulazioni e texture, quali preferire? «Chi suda molto o si tuffa spesso in acqua deve scegliere le waterproof, da riapplicare comunque ogni due ore. Per chi va in barca o sale in alta quota, meglio creme con filtri solari fisici che assicurano uno scudo protettivo molto efficace. È vero che questi ultimi, più evidenti, disegnano una patina biancastra sulla pelle. Ma, se il riverbero è forte, è bene creare una specie di second skin a prova di rossori e vescicole. In tutti gli altri casi, vanno bene i filtri chimici, discreti e invisibili», sottolinea l’esperto.

L’ideale, insomma, sarebbe avere a portata di borsa due solari, uno con filtro fisico e l’altro chimico, da alternare in base alle proprie abitudini.

Sun and The City

Infine in città: non basta usare make-up con SPF: «Sotto il 30 il filtro solare non serve a molto e occorre, comunque, un prodotto specifico da stendere sul viso, sul dorso delle mani e sugli avambracci anche in città, per evitare fastidiosi eritemi», chiarisce Conforti.

«Il solare per il viso dev’essere fluido e a rapido assorbimento: va applicato prima del siero e del fondotinta, senza dimenticarsi di palpebre, orecchie e cuoio capelluto, soprattutto zona nuca e collo (se si tengono i capelli legati) e parte superiore della testa se si porta una riga al centro».

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