Come cambia il ciclo mestruale dopo i 40 anni

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«I 40 anni sono uno spartiacque per la fertilità femminile, perché il ciclo mestruale subisce una serie di variazioni fisiologiche, legate a una capacità riproduttiva agli sgoccioli», spiega Rossella Nappi, responsabile dell’ambulatorio di endocrinologia ginecologica e menopausa, al Policlinico San Matteo di Pavia.

Le mestruazioni si accorciano, riducendosi a 2-3 giorni, ma possono anche prolungarsi per 7-8, anticipare o diventare più abbondanti e irregolari. «Ecco perché è importante conoscere il proprio corpo in questa fase, per affrontarla al meglio, anche dal punto di vista della vita di coppia. Per questo consiglio di tenere un diario in cui annotare eventuali cambiamenti nel ciclo e relativi sintomi, da riferire poi al ginecologo, fissando controlli regolari», sottolinea l’esperta. Vediamo insieme cosa può succedere.

Le perdite diventano abbondanti

Il ciclo mestruale più intenso (menorragia) interessa il 24-30% delle donne tra i 36 e i 45 anni. Più di frequente, la causa è dovuta ad alterazioni ormonali: cala il progesterone e gli estrogeni aumentano.

Hai notato che il ciclo mestruale è più forte e ti senti più stanca del solito? Avverti anche un calo della libido, le unghie si sfaldano e i capelli sono diventati fragili? Fai attenzione perché potresti soffrire di anemia, cioè di carenza di ferro. Appena sarà possibile, fissa una visita dal ginecologo che ti prescriverà esami del sangue per valutare i valori di emoglobina, ferritina e sideremia. Indicatori della nostra capacità di poter utilizzare il prezioso minerale.

«Nell’attesa, per combattere il calo di energia, consiglio un integratore di ferro ed acido folico, con vitamine B12 e C per favorire l’assorbimento», interviene la dottoressa Nappi. «In caso di dolori, in alternativa agli antinfiammatori non steroidei e al paracetamolo, puoi provare con l’agnocasto per la sua azione normalizzante sugli equilibri ormonali, da solo o con il magnesio, che aiuta anche per la stanchezza. Oppure con l’aggiunta di altri composti, per esempio lo zafferano che ha proprietà antidolorifiche e rilassanti». 

Il ciclo mestruale abbondante, però, può essere provocato anche dalla presenza di fibromi, cioè formazione benigne prodotte dalla parete dell’utero. Di solito sono asintomatici e vanno semplicemente tenuti sotto controllo ma se provocano menorragia e dolore, il ginecologo valuterà la prescrizione di una terapia ormonale, per esempio un contraccettivo. «A quest’età si consigliano gli anticoncezionali a base di progestinico, che tengono a bada l’eccesso di estrogeni riducendo flusso e spasmi dolorosi, ma anche il rischio di patologie come fibromi e polipi», sottolinea la dottoressa Nappi. «Anche la pillola a base di estrogeni naturali, in particolare estradiolo, è utile in questa fase perché contrasta la menorragia».

Questi contraccettivi sono ben tollerati dall’organismo, hanno un minore impatto su glicemia, lipidi e coagulazione ed evitano senso di gonfiore e aumento di peso.

Il ciclo mestruale può diventare irregolare

In questa fase è normale che il ciclo mestruale arrivi prima e può essere più breve. La causa? Il calo del progesterone o un anticipo dell’ovulazione. Ma, anche se la tua fertilità è in declino, puoi sempre rimanere incinta quindi, attenzione se ti affidi alla contraccezione naturale.

«Ecco perché molte donne, proprio dopo i 40 anni, ricorrono alla pillola anticoncezionale: vogliono vivere liberamente la loro sessualità, senza rischi», conferma l’esperta.

Anche lo spotting, le perdite di sangue a metà mese o in fase premestruale, è indice di un’ovulazione irregolare legata al calo di fertilità. «Può dipendere anche da un aumento degli ormoni tiroidei, che favorisce cali di energia». Lo valuterà il ginecologo con gli esami del sangue.

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L’arrivo della menopausa

Il climaterio è uno dei timori diffusi a quest’età perché, se è vero che arriva generalmente intorno ai 50 anni, in 5 donne su 100, anticipa tra i 40 e 45. «Spesso, però, i sintomi che possono far temere l’arrivo sono falsi allarmi che dipendono dalle irregolarità fisiologiciche», interviene la ginecologa.

«Vampate e tachicardia, o aumento dell’appetito, per esempio: se compaiono giusto in prossimità del ciclo e durano poco non c’è di che preoccuparsi. Ma se, spesso, le mestruazioni saltano e si riducono a 2-3 giorni è il momento di sentire il ginecologo che, eventualmente, prescriverà un esame del sangue per valutare il livello dell’FSH. L’ormone follicolo-stimolante, infatti, si alza quando si riduce l’attività ovarica».

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Articolo pubblicato nel n° 16 di Starbene in edicola e nella app dal 31 marzo 2020




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