Come difendere gli occhi dall’affaticamento visivo digitale

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Una ricerca commissionata da Hoya rivela che ogni giorno, tra smartphone, computer, tv e tablet, passiamo una media di 8-10 ore guardando schermi a distanza ravvicinata. Con conseguente «stress accomodativo» oculare, che porta con sé diversi sintomi fastidiosi. Ecco come proteggere la nostra vista

Capiterà anche a te: al lavoro sempre davanti al monitor, telefonino onnipresente per comunicare con i cari e anche con i colleghi, e magari, la sera, relax davanti al tablet o alla tv. Alla fine, ogni giorno, tra smartphone, computer, televisione e altri dispositivi passiamo una media di 8-10 ore (con picchi fino a 15 ore) guardando schermi a distanza ravvicinata (il 33% delle persone da 3 a 5 ore, il 32% da 6 a 9 ore e il 28% oltre le 10 ore). È quanto emerge da una ricerca condotta da Captain Cook Reaserch per conto di Hoya, azienda giapponese produttrice di lenti da vista.

Cos’è lo «stress accomodativo» 

Inoltre, la prolungata esposizione agli schermi digitali è accentuata dalla pratica sempre più diffusa di utilizzare contemporaneamente più device: smartphone e portatile (64%), smartphone e pc (56%), smartphone e tablet (50%). Una consuetudine che, tra continue messe a fuoco e cambi di intensità della luce, richiede costanti e rapidi adattamenti visivi, causando il cosiddetto «stress accomodativo». E sì, perché il fatto di guardare schermi a distanza ravvicinata (mediamente tra i 20 e i 40 cm) e concentrare la vista su immagini e testi in movimento, di ridotte dimensioni, comporta uno sforzo che attiva continuamente il sistema accomodativo dei nostri occhi, con un’incessante richiesta di rimbalzo della messa a fuoco.

Come rivela la ricerca, in un’ora una persona adulta impegnata nell’utilizzo di dispositivi digitali cambia il punto di messa a fuoco in media 333 volte (con un picco di 745 volte per alcuni soggetti). E nessuna singola messa a fuoco dura più di 6 minuti su uno stesso monitor (tv esclusa).

I sintomi più comuni dovuti all’eccessivo uso dei device

Cosa succede ai nostri occhi così stressati? I sintomi più frequenti sono irritazione causata dalla visione prolungata di schermi retroilluminati, secchezza oculare per via della scarsa lubrificazione dovuta al ridotto ammiccamento, visione offuscata a intermittenza dovuta all’eccessiva luminosità dei supporti, mal di testa per stanchezza anche dopo sole due ore di utilizzo, dolori posturali in più parti del corpo.

239699Questa visione intensiva a distanze ravvicinate potrebbe essere anche la causa di un non roseo pronostico futuro: secondo uno studio pubblicato su Ophthalmology, si prevede che nei prossimi 50 anni si verificherà un aumento generalizzato della miopia nella popolazione mondiale.

Proprio per rispondere all’uso intensivo dei dispositivi digitali e ridurne l’impatto sui nostri occhi, è nata una nuova linea di lenti oftalmiche monofocali evolute a supporto accomodativo. Sync di Hoya ha l’obiettivo di prevenire o ridurre i disturbi di affaticamento visivo migliorando il comfort degli occhi durante l’utilizzo di device digitali a distanza ravvicinata.

La regola del 20/20/20 contro lo stress oculare

Per alleviare i sintomi causati dall’overdose digitale contemporanea, una buona regola anti-stress per i nostri occhi è quella del 20/20/20, importata dagli States. È facilissima da applicare: fai una pausa di 20 secondi, ogni 20 minuti, guardando a 20 piedi di distanza (ovvero 6 metri)

25 settembre 2020




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